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  • 1
    Publication Date: 2015-12-09
    Description: We derive the 3D crustal structure (S wave velocity) underneath Italy and the Alpine region, expanding and exploiting the database of ambient noise Rayleigh-wave phase- and group-velocity of verbeke et al . [2012]. We first complement the database of verbeke et al . [2012] with a dense set of new ambient-noise-based phase-velocity observations. We next conduct a suite of linear least squares inversion of both phase- and group-velocity data, resulting in 2D maps of Rayleigh-wave phase and group velocity at periods between 5 and 37 s. At relatively short periods, these maps clearly reflect the surface geology of the region, e.g. low velocity zones at the Po Plain; at longer periods, deeper structures such as Moho topography under Alps and Apennines, and lower-crust anomalies are revealed. Our phase- and group-velocity models are next inverted via the Neighbourhood Algorithm to determine a set of one-dimensional shear-velocity models (one per phase/group-velocity pixel), resulting in a new three-dimensional model of shear velocity ( υ S ) parameterized in the same way as the European reference crustal model EPcrust [ Molinari and Morelli, 2011]. We also show how well υ S is constrained by phase and group dispersion curves. The model shows the low velocity area beneath the Po Plain and the Molasse basin; the contrast between the low-velocity crust of the Adriatic domain and the high-velocity crust of the Tyrrhenian domain is clearly seen, as well as an almost uniform crystalline crust beneath the Alpine belt. Our results are discussed from the geological/geodynamical standpoint, and compared to those of other, interdisciplinary studies. This article is protected by copyright. All rights reserved.
    Electronic ISSN: 1525-2027
    Topics: Chemistry and Pharmacology , Geosciences , Physics
    Published by Wiley on behalf of American Geophysical Union (AGU).
    Location Call Number Expected Availability
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  • 2
    Publication Date: 2013-03-02
    Description: [1]  Ambient-noise seismology is of great relevance to high-resolution crustal imaging, thanks to the unprecedented dense data coverage it affords in regions of little seismicity. Under the assumption of uniformly distributed noise sources, it has been used to extract the Green’s function between two receivers. We determine the imprint of this assumption by means of wave propagation and adjoint methods in realistic 3D Earth models. In this context, we quantify the sensitivity of ambient-noise cross correlations from central Europe with respect to noise-source locations and shear wavespeed structure. We use ambient noise recorded over one year at 196 stations, resulting in a database of 864 cross-correlations. Our mesh is built upon a combined crustal and 3D tomographic model. We simulate synthetic ambient-noise cross-correlations in different frequency bands using a 3D spectral-element method. Traveltime cross-correlation measurements in these different frequency bands define the misfit between synthetics and observations as a basis to compute sensitivity kernels using the adjoint method. We perform a comprehensive analysis varying geographic station and noise-source distributions around the European seas. The deterministic sensitivity analysis allows for estimating where the starting crustal model shows better accordance with our dataset and gain insight into the distribution of noise sources in the European region. This highlights the potential importance to consider localized noise distributions for tomographic imaging and forms the basis of a tomographic inversion in which the distribution of noise sources may be treated as a free parameter similar to earthquake tomography.
    Electronic ISSN: 1525-2027
    Topics: Chemistry and Pharmacology , Geosciences , Physics
    Published by Wiley on behalf of American Geophysical Union (AGU).
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  • 3
    Publication Date: 2009-08-01
    Print ISSN: 0954-4879
    Electronic ISSN: 1365-3121
    Topics: Geosciences
    Published by Wiley
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  • 4
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: Il rumore sismico ambientale è l’insieme delle piccole vibrazioni sismiche presenti ovunque sulla superficie terrestre e generate da sorgenti naturali o antropiche. Tra gli esempi più significativi, si può pensare agli effetti delle perturbazioni atmosferiche sulle onde oceaniche ed alla loro propagazione sul continente come onde di superficie, al traffico veicolare e alle attività industriali, che producono onde superficiali di Rayleigh, e, in generale, all’attività dinamica terrestre. Le onde sismiche che ne derivano sono tipicamente a bassa energia, con ampiezze dell’ordine di 10-4/10-2 mm [Okada, 2003]. Inoltre, in base al contenuto in frequenza inferiore o superiore a 0.5 Hz, si parla rispettivamente di microsismica (primariamente di origine naturale) o microtremore (di origine generalmente antropica). Il rumore sismico ambientale è una sorgente di eccitazione per la risonanza del sottosuolo e degli edifici, da cui la possibilità di estrarre da esso, mediante opportune tecniche di analisi, informazioni interessanti sui sistemi risonanti studiati. Il rumore sismico può usarsi per lo studio della stratigrafia del terreno, sulla base dell’analisi degli spettri di potenza dei segnali e dei rapporti spettrali [Kanai e Tanaka, 1954; Lermo, 1993; Yamanaka et al., 1993]. In particolare, il metodo dei rapporti spettrali H/V è particolarmente interessante perché consente di ottenere informazioni affidabili utilizzando strumentazione di basso costo e facile impiego. Esso è basato sul calcolo del rapporto degli spettri di Fourier del rumore nel piano orizzontale H (generalmente lo spettro H viene calcolato come media degli spettri di Fourier delle componenti orizzontali NS ed EW) e della componente verticale V [Nakamura, 1989]. Il significato teorico del rapporto spettrale H/V è abbastanza immediato nel caso in cui si consideri un mezzo semplice formato da due soli strati: il bedrock, cioè lo strato duro e profondo, ed uno strato superficiale più soffice. Si immagini che l’onda di superficie che viaggia nello strato superficiale sia riflessa all’interfaccia tra gli strati e interferisca costruttivamente con le onde incidenti, sommandosi e raggiungendo ampiezze massime per l’effetto di risonanza. Ciò accade quando la lunghezza dell’onda incidente !m è tale che = 4H /(2m !1) m " , con m =1, 2,L, dove il fattore 4 /(2m!1) ) deriva dal fatto che, all’interfaccia tra un mezzo soffice ed uno duro, avviene inversione di fase. Le corrispondenti frequenze di risonanza sono pertanto date da (2 1) 4 = m ! H V f s m , (1) dove s V è la velocità di propagazione delle onde di superficie nel mezzo considerato. Poiché il modo fondamentale m = 1 è nettamente dominante rispetto a quelli superiori, si ha semplicemente H V f s r 4 = , (2) frequenza di risonanza che può individuarsi quale picco del rapporto H/V. Le frequenze proprie del sottosuolo possono essere quindi eccitate dal rumore di fondo e diventare visibili nello spettro del rumore sismico misurato in superficie. Il rumore sismico ambientale può anche essere utilizzato per identificare le frequenze proprie di vibrazione di un edificio. Un tale tipo di applicazione è profondamente diverso da quella che impiega i rapporti H/V, e i metodi di processamento dell’informazione sono piuttosto diversi, ma la strumentazione da utilizzare è esattamente la stessa perché in entrambi i casi l’obiettivo è estrarre informazione significativa da debole rumore sismico. In particolare, è attualmente disponibile uno strumento particolarmente compatto, economico e di semplice utilizzo come il tomografo digitale Tromino [Castellaro et al. 2005], grazie al quale questi metodi di sismica passiva hanno iniziato ad avere larga diffusione nella valutazione degli effetti di sito [Mulargia et al. 2007]. Nel caso in cui la frequenza di risonanza del sottosuolo coincida con quella di un edificio presente, in caso di terremoto può aversi un fenomeno di accoppiamento fra le due modalità di vibrazione. Questo effetto di amplificazione sismica produrrà un grande aumento della sollecitazione sugli edifici. Per questo motivo, l’amplificazione sismica è oggi considerata la prima causa dei danni indotti dal 6 terremoto e per questo motivo una attenta analisi delle frequenze caratteristiche dei siti viene effettuata nella fase di progettazione degli edifici. Va inoltre considerato che la stima delle frequenze di risonanza degli edifici può essere monitorata nel tempo, nella ben fondata ipotesi che un cambiamento sensibile dei modi principali della struttura sia legata al danneggiamento o all’alterazione della struttura stessa. In generale, un danneggiamento si traduce infatti in una diminuzione sia della frequenza di risonanza per ciascun modo, sia nella diminuzione del rapporto di smorzamento, tanto che l’analisi modale sperimentale (experimental modal analysis, o EMA) è correntemente utilizzata nella valutazione con tecniche non distruttive dello stato di salute di una struttura. In questo lavoro viene descritta una esperienza effettuata dall’INGV (Sezione di Bologna) di osservazione e di analisi dei dati rilevati mediante Tromino in un edificio situato in una zona altamente trafficata da mezzi e veicoli pesanti. Gli obiettivi di questa prima esperienza sono: (i) misurare le vibrazioni a cui gli edifici sono soggetti per effetto del traffico stradale, in modo da verificare se le normative vigenti in merito sono rispettate oppure no; (ii) fornire una prima stima delle frequenze di risonanza dell’edificio, da verificare in futuro in ulteriori sessioni di misura, operando in modo da rendere possibile un’analisi modale sperimentale completa a partire dai dati acquisiti ora.
    Description: Published
    Description: 1-27
    Description: 1.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionale
    Description: N/A or not JCR
    Description: open
    Keywords: Rumore Sismico ; Vibrazioni Ambientali ; Monitoraggio ; Tromografi ; 04. Solid Earth::04.02. Exploration geophysics::04.02.07. Instruments and techniques
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 5
    Publication Date: 2019-11-04
    Description: This study presents magnetic anomaly data from a new high-resolution, low-altitude helicopter-borne magnetic survey recently collected on and offshore Tenerife in the Canary Archipelago. The Italian Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in collaboration with the Museo Nacional de Ciencias Naturales of the CSIC of Spain conducted the survey in 2006. The data for Tenerife and surrounding marine areas were processed into digital total intensity magnetic anomalies for geomagnetic epoch 2006.4. Relative to previously available higher altitude magnetic survey data, the new survey mapped higher resolution anomalies with significantly improved spatial details, especially over the Las Cañadas caldera and Teide-Pico Viejo complex in the central part of the island. A good correlation is evident between known structural geology and the magnetic anomalies, where the new shorter wavelength anomalies facilitate more detailed and comprehensive geologic interpretations.
    Description: Published
    Description: 689-697
    Description: 3.8. Geofisica per l'ambiente
    Description: 3.4. Geomagnetismo
    Description: 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
    Description: JCR Journal
    Description: open
    Keywords: magnetic anomalies ; Tenerife ; Teide ; aeromagnetism ; potential fields ; 04. Solid Earth::04.05. Geomagnetism::04.05.04. Magnetic anomalies ; 04. Solid Earth::04.02. Exploration geophysics::04.02.04. Magnetic and electrical methods ; 04. Solid Earth::04.07. Tectonophysics::04.07.08. Volcanic arcs ; 04. Solid Earth::04.08. Volcanology::04.08.08. Volcanic risk
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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