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  • Articles  (81)
  • 04.06. Seismology  (45)
  • 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.08. Volcano seismology  (36)
  • F22
  • Life Sciences (General)
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  • 1
    Publication Date: 2022-11-10
    Description: Il giorno 9 Novembre 2022, alle 06:07:24 UTC (07:07:24 ora locale) un terremoto di magnitudo momento (MW) pari a 5.5 ha interessato la Costa Marchigiana Pesarese (Pesaro Urbino). A causa della magnitudo del mainshock e del livello di danneggiamento riscontrato, l’INGV ha attivato il gruppo operativo EMERSITO (http://emersitoweb.rm.ingv.it/index.php/it/), il cui obiettivo è di svolgere e coordinare le campagne di monitoraggio per studi di effetti di sito e di microzonazione sismica. Durante le prime fasi di un’emergenza sismica, l’attività principale del gruppo operativo EMERSITO consiste, attraverso la costituzione di gruppi di lavoro, nel reperimento delle informazioni geologiche e geofisiche, nell’analisi dei dati sismici esistenti, nella pianificazione di misure sismologiche e geofisiche ed in attività propedeutiche alla microzonazione sismica. Nel caso specifico della sequenza sismica della Costa Marchigiana Pesarese: - sono state reperite informazioni di letteratura sugli effetti di sito già osservati nella zona colpita, sulla cartografia geologica e sulla microzonazione sismica disponibile; - sono state reperite le informazioni di caratterizzazione dei siti delle stazioni sismiche permanenti presenti nell’area (http://itaca.mi.ingv.it/ItacaNet_31 e http://crisp.ingv.it) e sono stati rianalizzati alcuni dati disponibili (http://eida.ingv.it/). - è stata pianificata l’installazione di una rete sismica temporanea nella zona colpita dal terremoto, nei comuni di Ancona e Senigallia. La scelta delle aree è stata guidata principalmente dalla prossimità con l’area epicentrale, dalla disponibilità di studi di microzonazione sismica e di carte geologiche a differenti scale di rappresentazione, dalla distribuzione dei parametri di scuotimento del suolo e della sismicità in tempo reale.
    Description: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Description: Published
    Description: 2SR TERREMOTI - Gestione delle emergenze sismiche e da maremoto
    Keywords: 04.06. Seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: report
    Location Call Number Expected Availability
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  • 2
    Publication Date: 2021-05-12
    Description: L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è componente del Servizio Nazionale di Protezione Civile, ex articolo 6 della legge 24 febbraio 1992 n. 225 ed è Centro di Competenza per i fenomeni sismici, vulcanici e i maremoti per il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale (DPC). L’Osservatorio Vesuviano, Sezione di Napoli dell’INGV, ha nei suoi compiti il monitoraggio e la sorveglianza H24/7 delle aree vulcaniche attive campane (Vesuvio, Campi Flegrei e Ischia). Tali attività sono disciplinate dall’Accordo-Quadro (AQ) sottoscritto tra il DPC e l’INGV per il decennio 2012-2021 e sono dettagliate negli Allegati A e B del suddetto AQ. Il presente Rapporto sul Monitoraggio dei Vulcani Campani rappresenta l’attività svolta dall’Osservatorio Vesuviano e dalle altre Sezioni INGV impegnate nel monitoraggio dell’area vulcanica campana nel primo semestre 2019.
    Description: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
    Description: Unpublished
    Description: 4V. Processi pre-eruttivi
    Description: 6SR VULCANI – Servizi e ricerca per la società
    Description: 1IT. Reti di monitoraggio e sorveglianza
    Keywords: Campi Flegrei ; Vesuvio ; Ischia ; Volcano Monitoring ; 04.06. Seismology ; 04.03. Geodesy ; 04.08. Volcanology ; 05.04. Instrumentation and techniques of general interest
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: report
    Location Call Number Expected Availability
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  • 3
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: Nel luglio 2006, nell’ambito della campagna di ricerche PRO.ME.TH.E.US (PROgram of Mediterranean Exploration for THermal Energy Use), l’OBS Lab dell’Osservatorio Geofisico di Gibilmanna dell’INGVCNT, ha deposto un prototipo di OBS/H sulla sommità del vulcano sottomarino Marsili (39° 16,383’ lat. Nord, 14° 23,588’ long. Est.) alla profondità di 790 m (D’Anna et alii, 2007); lo strumento ha registrato l’attività sismica del vulcano dal 12 al 21 luglio 2006. L’OBS/H era equipaggiato con un sismometro Trillium 40s della Nanometrics e un idrofono OAS E-2PD. La digitalizzazione è stata effettuata da un convertitore A/D a 21 bit a quattro canali (SEND Geolon MLS) e i segnali sono stati campionati ad una frequenza di 200 c/s (D’Anna et alii, 2007).In una prima fase di studio D’Alessandro et alii (2006) hanno individuato, nel segnale acquisito, la presenza di una elevata attività sismica (oltre 1000 eventi registrati in 9 giorni) legata probabilmente all’attività del vulcano Marsili oltre a eventi tettonici e forme d’onda transitorie di origine non sismica. In base ad analisi spettrali non parametriche, l’attività registrata era stata suddivisa in: eventi noti in letteratura come VT-B (Volcanic-Tectonic event, type B) che si manifestano in sciami, eventi ad alta frequenza legati a probabile attività idrotermale ed eventi classificabili come “Tornillo” o LPE (Long- Period Event) probabilmente generati da fenomeni di risonanza legati ad attività magmatica (Chouet, 1996). Al fine di caratterizzare con idonei parametri quantitativi i segnali appartenenti ai gruppi individuati e fare delle ipotesi sui diversi meccanismi sorgente, sono state successivamente eseguite analisi spettrali parametriche e di polarizzazione, che sono oggetto di questo lavoro. Rispetto all’analisi di Fourier, l’analisi spettrale parametrica permette di ottenere una migliore risoluzione, quando il segnale da analizzare presenta breve durata. Noi abbiamo applicato tale tipo di analisi agli eventi classificabili come Tornillo. Tali eventi sono generalmente quasi-monocromatici e presentano un inizio di tipo impulsivo, seguito da un lento e graduale decadimento in ampiezza. La descrizione delle frequenze di oscillazione di un Tornillo è di fondamentale importanza per stimare le caratteristiche della sorgente. Un metodo ad alta risoluzione spettrale basato sulle proprietà di un sistema dinamico è stato sviluppato da Kumazawa et alii (1990). Questo metodo chiamato Sompi è stato successivamente esteso da Yokoyama et alii (1997) alle equazioni AR non omogenee. Noi abbiamo utilizzato quest’ultimo metodo, implementando la procedura di Nakano et alii (1998), per analizzare i Tornillo ed attribuirgli una frequenza complessa.L’analisi di polarizzazione, risolvendo il problema agli autovalori associato alla matrice di covarianza dei segnali relativi alle tre componenti del moto, permette di definire l’orientazione e la lunghezza degli assi dell’ellissoide di polarizzazione associato alla finestra temporale del segnale sismico presa in esame. Al fine di migliorare la stima degli attributi di polarizzazione, la matrice di covarianza è stata corretta per la presenza di rumore sismico, sotto l’ipotesi di stocasticità e stazionarietà del rumore stesso. L’analisi di polarizzazione è stata applicata a oltre 200, tra gli eventi VT-B con maggiore energia, per individuare attraverso la direzione di polarizzazione delle fasi P (linearmente polarizzate) eventuali direzioni prevalenti di provenienza e quindi l’esistenza e ubicazione di volumi sismogenetici.
    Description: Published
    Description: Rome
    Description: 2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento sottomarini
    Description: open
    Keywords: Marsili ; OBS ; OBS/H ; Ocean Bottom Seismometer ; Analisi spettrale ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.08. Volcano seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: Oral presentation
    Location Call Number Expected Availability
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  • 4
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: The Ocean Bottom Seismometer with Hydrophone deployed by the Gibilmanna OBS Lab (CNT-INGV) from the 12th to the 21st July 2006 on the flat top of the Marsili submarine volcano (790m of depth) recorded more than 1000 seismic events. By comparing them with the ones recorded in other volcanic areas and described in literature (Wassermann, 2002; McNutt, 2002; Díaz et al., 2007), we grouped these events in three categories: 817 VTB (Volcanic-Tectonic type B) events, 159 HF (High Frequency) events and 53 SDE’s (Short Duration Event). Small-magnitude VTB swarms, with frequency band between 2 and 6 Hz and mean time length of about 30 seconds, were almost all recorded in the first 7 days, while in the last 2 days, OBS recorded HF events with frequency band over 40 Hz and few minutes of length. Signals with similar frequency and time domain features are associated, to hydrothermal activity (Ohminato, 2006). The SDE waveform, characterized by a monochromatic signal with a slowly decaying envelope, is generated by oscillations of a resonant body excited by magmatic or hydrothermal activity (Chouet, 1996). We applied, to all the signals dataset, polarization and high resolution parametric spectral analysis. This kind of study allowed to mark the VTB events as multi P-phase events with shallow sources placed in a narrow azimuthal window as regards the OBS/H position. The seismogenetic volume is probably located in the North-East sector of the Marsili building. The high resolution parametric spectral analysis of the SDE signals allowed to find with high accuracy their dominant complex frequencies (!=f+ig). Plotting them in the complex frequencies plane we identified two distinct clusters with middle complex frequencies f=7.8s^−1, g=-0.35s^−1 and f=7.5s^−1, g=-0.47s^−1 respectively. These two clusters are probably linked two different seismogenetic volumes.
    Description: Published
    Description: Vienna
    Description: 2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento sottomarini
    Description: open
    Keywords: Marsili ; OBS/H ; OBS ; Submarine volcano ; Tyrrhenian sea ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.08. Volcano seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: Conference paper
    Location Call Number Expected Availability
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  • 5
    Publication Date: 2018-03-23
    Description: The 24 August 2016 earthquake very heavily struck the central sector of the Apennines among the Lazio,Umbria, Marche and Abruzzi regions, devastating the town of Amatrice, the nearby villages and other localities along the Tronto valley. In this paper we present the results of the macroseismic field survey carried out using the European Macroseismic Scale (EMS) to take the heterogeneity of the building stock into account. We focused on the epicentral area, where geological conditions may also have contributed to the severity of damage. On the whole, we investigated 143 localities; the maximum intensity 10 EMS has been estimated for Amatrice, Pescara del Tronto and some villages in between. The severely damaged area (8-9 EMS) covers a strip trending broadly N-S and extending 15 km in length and 5 km in width; minor damage occurred over an area up to 35 km northward from the epicenter.
    Description: Published
    Description: 3T. Storia Sismica
    Description: 4T. Sismologia, geofisica e geologia per l'ingegneria sismica
    Description: 1IT. Reti di monitoraggio
    Description: 4IT. Banche dati
    Description: JCR Journal
    Keywords: Macroseismic survey ; EMS intensity ; Amatrice 2016 earthquake ; 04.06. Seismology ; 05.02. Data dissemination
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 6
    Publication Date: 2021-09-06
    Description: L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è componente del Servizio Nazionale di Protezione Civile, ex articolo 6 della legge 24 febbraio 1992 n. 225 ed è Centro di Competenza per i fenomeni sismici, vulcanici e i maremoti per il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale (DPC). L’Osservatorio Vesuviano, Sezione di Napoli dell’INGV, ha nei suoi compiti il monitoraggio e la sorveglianza H24/7 delle aree vulcaniche attive campane (Vesuvio, Campi Flegrei e Ischia). Tali attività sono disciplinate dall’Accordo-Quadro (AQ) sottoscritto tra il DPC e l’INGV per il decennio 2012-2021 e sono dettagliate negli Allegati A e B del suddetto AQ. Il presente Rapporto sul Monitoraggio dei Vulcani Campani rappresenta l’attività svolta dall’Osservatorio Vesuviano e dalle altre Sezioni INGV impegnate nel monitoraggio dell’area vulcanica campana nel secondo semestre 2019.
    Description: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
    Description: Unpublished
    Description: 4V. Processi pre-eruttivi
    Description: 6SR VULCANI – Servizi e ricerca per la società
    Description: 1IT. Reti di monitoraggio e sorveglianza
    Description: 2IT. Laboratori analitici e sperimentali
    Description: 4IT. Banche dati
    Keywords: Campi Flegrei ; Vesuvio ; Ischia ; Volcano Monitoring ; 04.06. Seismology ; 04.03. Geodesy ; 04.08. Volcanology ; 05.04. Instrumentation and techniques of general interest
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: report
    Location Call Number Expected Availability
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  • 7
    Publication Date: 2024-04-23
    Description: Nel mese di maggio 2022 è iniziato uno sciame sismico, di breve durata, che ha interessato una piccola area del Chianti fiorentino a circa 15 km a sud dalla città di Firenze. I due terremoti più energetici hanno avuto una magnitudo momento pari a 3.7; nonostante la magnitudo modesta, tali eventi sono stati avvertiti distintamente fino a distanze di diverse decine di chilometri, e hanno destato preoccupazione nella popolazione prossima all’area epicentrale. Inoltre, dato l’ingente patrimonio artistico presente nel capoluogo toscano, questo episodio ha sollevato interrogativi sulla sua vulnerabilità anche a scuotimenti del suolo di piccola entità. Al fine di migliorare le conoscenze sulla ubicazione e le dimensioni delle strutture sismogenetiche attive in prossimità di Firenze, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è intervenuto nell’area interessata dallo sciame attraverso il Gruppo Operativo (GO) di emergenza SISMIKO. Il 4 maggio, giorno successivo all’inizio dello sciame, cinque stazioni sismiche mobili sono state installate a distanza ravvicinata dall’area epicentrale, e integrate nel sistema di monitoraggio permanente INGV. Questo lavoro descrive le procedure relative a: (i) l’installazione, la manutenzione e la disinstallazione della rete sismica mobile; (ii) la gestione e il controllo di qualità dei dati acquisiti. Infine, vengono presentate, in riferimento al contesto sismotettonico dell’area, le caratteristiche spaziali e l’evoluzione temporale dello sciame, che ha presentato una piccola ripresa nell’attività sismica ad agosto del 2022, con un terremoto di magnitudo locale 2.7 e successive repliche.
    Description: Published
    Description: 1-26
    Description: OST5 Verso un nuovo Monitoraggio
    Description: JCR Journal
    Keywords: Sciame sismico ; Reti sismiche di pronto intervento ; Chianti fiorentino ; Seismic swarm ; Rapid response seismic networks ; 04.06. Seismology ; 05.04. Instrumentation and techniques of general interest
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 8
    Publication Date: 2024-06-13
    Description: This study aims at developing new macroseismic intensity attenuation models valid for Italy by exploiting the most updated macroseismic dataset and earthquakes catalogue, as well as the information obtained from a critical analysis of the most recent models in the literature. Several different attenuation models have been calibrated as a function of the moment magnitude (Mw) and epicentral distance from 16,260 intensity data points, that are related to 119 earthquakes occurred after 1900. According to trends and residuals analysis, the preferred calibrated intensity attenuation function is a Log-Linear model for epicentral distance (Repi in km) and a linear model for Mw as: I(MCS) = 1.81 − 2.61LogR − 0.0039R + 1.42Mw with pseudo hypocentral distance R = √R2 + (9.87)2 ; the estimated standard deviation is epi σ=0.75. Also noteworthy is another model for macroseismic intensity attenuation that proved to be as good as the best model and shows higher sensitivity to physical parameters, such as focal depth and magnitude, especially in the epicentral area. Performance of all calibrated models was also checked on an independent set of 15 post-1900 Italian earth- quakes. One of the results of the present work is the opportunity to define earthquake sce- narios (e.g. probabilistic seismic hazard maps) in terms of Macroseismic Intensity and its related standard deviation, avoiding the uncertainties due to the conversion of various ground shaking parameters into intensity values.
    Description: Published
    Description: 795–843
    Description: OST2 Deformazione e Hazard sismico e da maremoto
    Description: JCR Journal
    Keywords: Macroseismic Intensity ; Intensity Attenuation ; Macroseismic Data ; Italy ; 04.06. Seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 9
    Publication Date: 2020-12-03
    Description: We present the first high-quality catalog of early aftershocks of the three mainshocks of the 2016 central Italy Amatrice-Visso-Norcia normal faulting sequence. We located 10,574 manually picked aftershocks with a robust probabilistic, non-linear method achieving a significant improvement in the solution accuracy and magnitude completeness with respect to previous studies. Aftershock distribution and relocated mainshocks give insight into the complex architecture of major causative and subsidiary faults, thus providing crucial constraints on multi-segment rupture models. We document reactivation and kinematic inversion of a WNW-dipping listric structure, referable to the inherited Mts Sibillini Thrust (MST) that controlled segmentation of the causative normal faults. Spatial partitioning of aftershocks evidences that the MST lateral ramp had a dual control on rupture propagation, behaving as a barrier for the Amatrice and Visso mainshocks, and later as an asperity for the Norcia mainshock. We hypothesize that the Visso mainshock re-activated also the deep part of an optimally oriented preexisting thrust. Aftershock patterns reveal that the Amatrice Mw5.4 aftershock and the Norcia mainshock ruptured two distinct antithetic faults 3-4 km apart. Therefore, our results suggest to consider both the MST cross structure and the subsidiary antithetic fault in the finite-fault source modelling of the Norcia earthquake.
    Description: Published
    Description: 6921
    Description: 4T. Sismicità dell'Italia
    Description: JCR Journal
    Keywords: 2016 Amatrice-Visso-Norcia seismic sequence (central Italy) ; high-quality catalog of early Aftershocks ; 04.06. Seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 10
    Publication Date: 2021-03-04
    Description: The ground-motion median and standard deviation of empirical groundmotion prediction equations (GMPEs) are usually poorly constrained in the nearsource region due to the general lack of strong-motion records. Here we explore the use of a deterministic–stochastic simulation technique, specifically tailored to reproduce directivity effects, to evaluate the expected ground motion and its variability at a near-source site, and seek a strategy to overcome the known GMPEs limitations. To this end, we simulated a large number of equally likely scenario events for three earthquake magnitudes (Mw 7.0, 6.0, and 5.0) and various source-to-site distances. The variability of the explored synthetic ground motion is heteroscedastic, with smaller values for larger earthquakes. The standard deviation is comparable with empirical estimates for smaller events and reduces by 30%–40% for stronger earthquakes. We then illustrate how to incorporate directivity effects into probabilistic seismichazard analysis (PSHA). This goal is pursued by calibrating a set of synthetic GMPEs and reducing their aleatory variability (∼50%) by including a predictive directivity term that depends on the apparent stress parameter obtained through the simulation method. Our results show that, for specific source-to-site configurations, the nonergodic PSHA is very sensitive to the additional epistemic uncertainty that may augment the exceedance probabilities when directivity effects are maximized. The proposed approach may represent a suitable way to compute more accurate hazard estimates.
    Description: This work was supported by the project MASSIMO—Cultural Heritage Monitoring in Seismic Area, PON01/02710—coordinated by Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) and funded by the Italian Ministry of Education, University and Research and by the Seismic Hazard Center of Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Centro per la Pericolosità Sismica [CPS]).
    Description: Published
    Description: 966-983
    Description: 5T. Modelli di pericolosità sismica e da maremoto
    Description: JCR Journal
    Keywords: seismogenic sources ; finite fault simulations ; near source ; directivity effects ; ground motion variability ; seismic hazard ; Southern Italy ; 04.06. Seismology ; 05.06. Methods
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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