Publication Date:
2017-04-04
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In tutto il mondo nelle aree di collisione tettonica è stata osservata la presenza di sorgenti di
acque calde o di gas di origine endogena (Italiano et al., 2001 e riferimenti citati). Il gas emesso più
importante sotto il profilo quantitativo è l’anidride carbonica il cui ruolo è stato spesso sottolineato
per giustificare la generazione di anomalìe di carattere geochimico osservate nelle acque sotterranee
o nelle emissioni gassose. Nell’Italia centro-meridionale esistono numerose emissioni spontanee
di anidride carbonica note come mofete o mefite. Nel corso della sequenza sismica del 1997
verificatasi in Umbria-Marche sono state monitorate le caratteristiche fisiche e composizionali di
alcune emissioni di CO2 presenti nel territorio interessato dai principali eventi di carattere tettonico
(Martinelli e Albarello, 1997). In particolare nel corso del 1997 sono state osservate variazioni di
flusso di gas totale nelle emissioni di Monte Castello di Vibio, Umbertide e Massa Martana. Nelle
stesse aree sono state osservate variazioni significative di carattere composizionale in grado di confermare
la non stazionarietà dell’origine dei gas emessi (Italiano et al., 2004; Italiano et al., 2009 e
bibliografia citata). Nel Comune di Massa Martana è localizzata l’emissione spontanea di anidride
carbonica di San Faustino. L’emissione principale è captata da una opera di presa composta da una
stanza sotterranea e da un insieme di tubi che convogliano il gas verso l’esterno. Alla fine del percorso
di tubi è stata installata una strumentazione in grado di misurare la portata del gas. Il sensore
è del tipo a “filo caldo”. Altri parametri di carattere ambientale sono monitorati nel sito e nella zona.
Nel periodo 2005-2008 sono state osservate variazioni nei valori di portata del gas emesso in parte
probabilmente ascrivibili alla attività tettonica della zona. Nel corso del 2009 sono stati affrontati e
risolti problemi tecnici di alimentazione elettrica, ripristinata nel corso del mese di marzo. Alla fine
del mese di Marzo 2009 e nel mese di aprile 2009 i valori di portata registrati sono stati pari a circa
il doppio della normalità. I valori di portata sono poi ridiscesi entro la normalità entro un mese
dalla data dell’evento principale della sequenza sismica del 2009 che ha interessato vaste aree dell’Abruzzo.
La distanza tra il sito di osservazione e l’area epicentrale dell’evento principale della sequenza simica dell’aprile 2009 è di circa 80 km. Nella letteratura scientifica sono state riportateanomalìe di carattere geofisico e geochimico rilevate a distanze paragonabili a quelle descritte in
concomitanza con eventi simici significativi. Fenomeni di possibile degassamento terrestre sono
stati rilevati in quasi contemporaneità da altre unità di ricerca in grado di monitorare fenomenologie
di area vasta con l’ausilio di tecniche satellitari (Aliano et al., 2009; Tramutoli et al., 2009). Il
fenomeno osservato è iniziato alcuni giorni prima dell’evento sismico (Mw=6.3) del 6 aprile 2009
e può essere, in principio, interpretato come esito di processi di deformazione crostale osservati da
altre unità di ricerca (e.g. Caporali, 2009). La composizione chimica di gas campionati nell’area epicentrale
indica l’esistenza di fenomeni di fratturazione profonda e di liberazione di anidride carbonica
di origine non superficiale (Bonfanti et al., 2009 e bibliografia citata, Italiano et al., 2009). La
generazione e liberazione di gas di origine profonda è, in principio, in grado di confermare l’esistenza
di possibili ulteriori anomalìe osservate nei fluidi della zona (e.g. Plastino et al., 2009). Il
fenomeno osservato potrebbe essere interpretato come un fenomeno precursore dell’evento principale
registrato e analizzato a posteriori. La possibile applicabilità del fenomeno osservato come
strumento utile per migliorare le valutazioni di hazard è discussa e commentata.
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OGS Trieste
Provincia Trieste
EUCENTRE
Codevintec
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28° Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida - Trieste 16-19 Novembre 2009
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3.2. Tettonica attiva
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open
Keywords:
Degassing
;
Active faults
;
L'Aquila earthquake
;
Geochemistry
;
04. Solid Earth::04.04. Geology::04.04.12. Fluid Geochemistry
Repository Name:
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Type:
Extended abstract
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