Publication Date:
2020-02-06
Description:
Il terremoto del 26 dicembre 2019, ore 02:19 UTC, che ha colpito il basso versante sud-orientale dell’Etna, ha prodotto non solo danni gravi e distruzioni nell’area epicentrale, pari al grado 8 EMS (Azzaro et al., in questo volume), ma anche vistose rotture superficiali lungo la faglia di Fiandaca, che è la struttura più meridionale del sistema tettonico delle Timpe (Fig. 1a). Gli effetti di fagliazione cosismica in area etnea sono storicamente piuttosto frequenti in occasione di terremoti superficiali (〈 2-3 km), anche per valori di magnitudo relativamente modesti (M ≥ 3.5, vedi Azzaro, 1999). Con una magnitudo Mw 4.9 (Regional Centroid Moment Tensors, https://doi.org/10.13127/rcmt/italy), il terremoto in questione rappresenta l’evento più significativo, in termini di entità e complessità della fagliazione associata, verificatosi nell’area etnea negli ultimi 70 anni, con una estensione della rottura superiore rispetto a quelle storiche (〈 6.5 km). Il gruppo di emergenza per il rilievo degli effetti geologici cosismici EMERGEO (http://emergeo.ingv.it) dell’INGV, si è pertanto attivato effettuando quattro campagne di misura con squadre che si sono alternate sul terreno (per un totale di 60 gg/persona), supportate da personale del proprio Centro Operativo per l’organizzazione dei dati e il popolamento del database (43 gg/persona). Il rilievo ha consentito la raccolta e catalogazione di circa 900 punti di misura relativi a posizionamento, geometria, rigetto e cinematica delle fratture cosismiche.
Description:
Unpublished
Description:
Roma
Description:
2T. Deformazione crostale attiva
Keywords:
Surface faulting
;
Coseismic ruptures
;
04.04. Geology
Repository Name:
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Type:
Conference paper
Permalink