Publication Date:
2017-04-04
Description:
La convergenza Africa-Eurasia, che ha dato origine
alle catene montuose circum-mediterranee, ha
provocato la frammentazione della zona di contatto
tra le due placche in blocchi minori. Tra questi la microplacca
adriatica ha giocato un ruolo determinante
nell'evoluzione del Mediterraneo centrale e in particolare
delle catene terziarie periadriatiche.
I margini della microplacca sono stati definiti da
diversi autori sulla base dell'attività sismica, con ipotesi
anche recenti di un comportamento dinamico
unitario del blocco adriatico, relativamente indeformato
e asismico rispetto alle fasce orogeniche circostanti.
Tale modello risulta tuttavia insufficiente a giustificare
quanto emerge dall'analisi della sismicità recente
dell'area: negli ultimi anni l'istituto Nazionale
di Geofisica (ING) ha infatti notevolmente migliorato
il sistema di acquisizione e di elaborazione dei dati
sismici rilevati dalla Rete Sismica Nazionale Centralizzata
(RSNC), che attualmente dispone di una copertura
strumentale più omogenea del territorio. Ciò ha
permesso di definire spazialmente con maggior precisione
l'attività sismica italiana, compresa quella che
ha interessato negli ultimi anni il bacino adriatico:
dall'elaborazione dei nuovi dati si è infatti evidenziata
una maggiore concentrazione degli ipocentri al di sotto
del 43° parallelo, in una fascia a est del promontorio
del Gargano. Questa zona ha un notevole significato
geodinamico per la presenza di un'ampia fascia
di deformazione, in corrispondenza dei due sistemi di
faglie trascorrenti, noti in letteratura come faglie delle
Tremiti e di Mattinata.
Il verificarsi di terremoti con notevole rilascio di
energia individua dunque un'importante zona sismogenetica
nel basso Adriatico, finora poco studiato da
questo punto di vista, che potrebbe modificare il quadro
geodinamico del Mediterraneo centro-orientale.
ENGLISH ABSTRACT:
The convergence between the two plates Africa-
Eurasia, which originated circum-Mediterranean mountain
belts, determined the fragmentation of the collisional border in minor blocks. Among these the
Adriatic microplate has played an important role in the
evolution of the Centra1 Mediterranean region and, in
particular, of the peri-Adriatic belts during Tertiary.
The Adriatic microplate margins have been
defined by severa1 authors on the basis of seismic activity,
assuming also recently a unitary dynamical
behaviour of the Adriatic block, considered relatively
undeformed and aseismic compared with the peri-
Adriatic belt. Nevertheless such a mode1 is inadeguate
to justify the recent seismicity (1986-1990). During
the last years the Istituto Nazionale di Geofisica (ING)
has greatly improved the acquisition system and the
elaboration of the seismic data, detected by the
Telemetered National Seismic Network, providing a
more homogeneous instrumental covering of territory.
This fact has allowed a more precise spatial definition
of the Italian seismic activity, including the one
occurred in the last years within the Adriatic basin.
In such a way a major hypocentral concentration has
been possible to point out below 43' N latitude, on
east of the Gargano headland. This area has a considerable
geodynamical meaning due to a wide
kinematic deformation belt, in coincidence of the two
Tremiti and Mattinata regional strike-slip fault systems.
The occurrence of strong earthquakes defines an
important seismogenic structure in the Southern
Adriatic, which would modify the geodynamical
framework of the Central-Eastem Mediterranean.
Description:
Published
Description:
233-241
Description:
open
Keywords:
microplacca Adriatica
;
sismotettonica
;
Adriatic microplate
;
seismotectonics
;
04. Solid Earth::04.07. Tectonophysics::04.07.04. Plate boundaries, motion, and tectonics
Repository Name:
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Type:
article
Permalink