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  • 1
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: Fin dal 2010, un terremoto devastante era stato previsto per l’11 maggio 2011 a Roma. La previsione era stata erroneamente attribuita a Raffaele Bendandi, uno studioso autodidatta di scienze naturali, originario di Faenza e vissuto fra il 1893 e il 1979. Nei mesi precedenti, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) aveva ricevuto un notevole numero di richieste d’informazioni non solo da parte dei residenti a Roma, ma anche da parte di turisti e pendolari. Con l’approssimarsi del mese di maggio, cresceva l’attenzione della popolazione e dei media. L’INGV ha quindi deciso di organizzare un Open Day presso la propria sede di Roma per consentire al pubblico di approfondire la conoscenza del terremoto come fenomeno naturale e di avere informazioni sulla sismicità e pericolosità sismica italiana. L’Open Day è stato preceduto da una conferenza stampa, con lo scopo di presentare l’iniziativa e di avviare una discussione scientifica con i giornalisti sulla previsione dei terremoti e sul rischio sismico in Italia. Più di 30 giornalisti di quotidiani nazionali e locali, tv, agenzie di stampa e testate web hanno partecipato alla conferenza stampa e centinaia di articoli sono apparsi nei giorni successivi, pubblicizzando l’Open Day dell’11 maggio. L’INGV ha aperto la propria sede al pubblico per tutto il giorno e ha organizzato incontri con i ricercatori, visite guidate della Sala di Monitoraggio Sismico e delle mostre interattive sui terremoti e sul campo magnetico terrestre, conferenze su temi di carattere generale, quale l’impatto sociale della diffusione di voci incontrollate e la riduzione del rischio sismico. Durante la giornata sono stati inoltre inseriti sul canale YouTube/INGVterremoti 13 nuovi video per spiegare come e perché avviene un terremoto e per fornire aggiornamenti periodici sulla sismicità in Italia dalla Sala di Monitoraggio Sismico. L’11 maggio, dalle 10 del mattino alle 9 di sera, la sede INGV è stata pacificamente invasa da oltre 3000 visitatori: famiglie, scolaresche con e senza insegnanti, gruppi di protezione civile e molti giornalisti. L’iniziativa, costruita in poche settimane, ha avuto notevole risonanza ed è stata un’importante occasione per fare informazione capillare sul rischio sismico.
    Description: Published
    Description: 1-37
    Description: 5.9. Formazione e informazione
    Description: N/A or not JCR
    Description: open
    Keywords: Risk Reduction ; Science Communication ; Outreach ; 05. General::05.03. Educational, History of Science, Public Issues::05.03.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 2
    Publication Date: 2018-03-23
    Description: In questo lavoro viene presentato lo stato della Rete Sismica Nazionale Italiana (RSNI) e viene analizzata la sismicità in Italia nel corso del 2012. In questo anno la RSNI risulta costituita da 413 stazioni sismiche, appartenenti all’INGV e ad altre reti locali e regionali, una parte delle quali fornisce il segnale in tempo reale al Centro Nazionale Terremoti (CNT) di Roma. Il Bollettino Sismico Italiano (BSI) del 2012 è costituito da 18221 terremoti localizzati; una parte rilevante di questa sismicità appartiene alla grande sequenza sismica emiliana che ha colpito principalmente le province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Bologna, Mantova e Rovigo, causando vittime, centinaia di feriti e danni gravissimi al patrimonio artistico, all’edilizia rurale e industriale, oltre che a quella di uso civile (Fig. 1). Il 20 Maggio alle ore 02:03 UTC un terremoto di ML 5.9 (MW 5.8), preceduto alcune ore prima da uno di ML 4.1, diede inizio alla sequenza sismica. Il 29 Maggio alle ore 07:00 UTC, un altro forte terremoto (ML 5.8, MW 5.6) colpì il settore occidentale dell’area interessata dalla prima parte della sequenza sismica. Nel corso del 2012 la sequenza ha fatto registrare circa 3100 eventi sismici. Nel 2012 sono state individuate altre 27 sequenze sismiche oltre a quella emiliana. Tra di esse riveste particolare importanza quella che ha interessato la zona del Pollino, iniziata già nel 2009, e proseguita per tutto il 2012: l’evento più forte è del 25 ottobre 2012 con magnitudo ML pari a 5.0 (MW 5.2). La magnitudo minima di completezza media del BSI 2012 risulta essere MC 1.4. Il BSI 2012 contiene circa 350 eventi di origine antropica, per la massima parte esplosioni in cava, registrati in aree già note in base all’analisi della sismicità degli anni precedenti e in due nuove aree individuate. Vengono inoltre analizzate le registrazioni prodotte da una frana di crollo, fenomeno erosivo e gravitativo molto diffuso nel nostro paese, specialmente nell’arco alpino.
    Description: Published
    Description: 1-64
    Description: 4IT. Banche dati
    Description: JCR Journal
    Description: open
    Keywords: earthquake ; terremoto ; waves ; sequences ; explosion ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.09. Waves and wave analysis
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 3
    Publication Date: 2019-11-04
    Description: A site response experiment was performed in the basin of Città di Castello (a small town in Central Italy) in May 2001. This study is part of a project on the evaluation of seismic hazard in seismogenic areas funded by the Gruppo Nazionale Difesa dai Terremoti (GNDT). The experiment consisted of a dense fixed transect configuration with most of the stations recording in continuous mode, and several ambient noise measurements both in single station and in array configuration spread over the investigated area. The dense transect was composed of 26 seismic stations in a crosswise configuration with a maximum inter-station distance of 250 m. The stations were deployed in the southern part of the basin, from the eastern bedrock outcrop to the western edge, across the town. About 70 earthquakes were recorded during 10 days of deployment, generally low magnitude or regional events. We located 23 earthquakes and 17 of them were located using the waveform similarity approach at 4 stations outside the target area. These 4 stations were part of a dense temporary seismic network involved in a previous experiment of the same project, aimed at performing a high-resolution picture of the local seismicity. Delay analysis on the recorded waveforms allowed us to infer the basin geometry at depth and estimate the S-wave velocity of sediments. Moreover, we evaluated relative site response along the E-W transect by performing a standard spectral ratio. Amplification factors up to 9 are found inside the basin; at frequencies above 5 Hz stations closer to the edges show higher amplification, whereas stations located in the middle of the basin, where the alluvial sediments are thicker (CD11-CD14), show higher amplification below 5 Hz. We considered the average amplification in two frequency bands (1-5 Hz and 5-10 Hz), representative of the resonance frequency for 2-3 storey buildings and 1 storey houses,respectively. Our results suggest that the potential hazard for 2-3 storey buildings is higher in the center of the basin (amplification factor up to 6), and for 1 storey houses is higher at the edges (amplification factor up to 5).
    Description: Published
    Description: JCR Journal
    Description: open
    Keywords: dense seismic array ; weak motion ; ambient noise ; basin geometry ; urban area ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.06. Surveys, measurements, and monitoring ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.10. Instruments and techniques
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Format: 2579966 bytes
    Format: application/pdf
    Location Call Number Expected Availability
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  • 4
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: In the summer of 1995 a teleseismic transect was deployed across the central Apennines. It is the second of a series of passive seismic field experiments (Figure 1) planned for inferring information on the crust and the upper mantle beneath the Italian region. These studies on the deep structure are part of a m u l t i d i s c i p l i n a ry two years project "Geodynamic Modeling of an active Region of the Mediterranean: The Apennines" funded by the European Community (contract EV5V-0464), whose final goal is the definition of a g e o d y n a m i c model of the Apennines based on a variety of geological and geophysical studies. For more details on the project see the Report on the Northern Apennines teleseismic transect (Amato et al., 1995).
    Description: Published
    Description: 1IT. Reti di monitoraggio e Osservazioni
    Description: N/A or not JCR
    Description: open
    Keywords: Central Apennines ; teleseismic transect ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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