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  • 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.99. General or miscellaneous  (4)
  • 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.04. Ground motion
  • Astronomy
  • E31
  • E52
  • J24
  • AGU  (2)
  • GNGTS-CNR  (1)
  • IUSS Press Pavia  (1)
Collection
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  • 1
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: Nell’ambito delle attività di monitoraggio sismico che l’INGV effettua in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale (DPC) e del progetto europeo NERIES (sottoprogetto NA6), l’INGV ha installato nello Ionio Meridionale, sulla piana batiale che si apre ai piedi della scarpata ibleo-maltese, tre stazioni sismiche da fondo mare (OBS). Esse sono equipaggiate con un sismometro a banda larga (Nanometrics Trillium 120p) e con un sensore differenziale di pressione (Cox-Webb DPG), in grado di rilevare variazioni di 0,1 mm su una colonna d’acqua di 6000m, in un intervallo di frequenze tra 300s e 2 Hz. Le stazioni utilizzate sono i primi tre OBS italiani ad effettuare una campagna di lungo periodo (maggio - ottobre 2007) nei nostri mari. Essi sono stati realizzati dal Centro Nazionale Terremoti presso l’OBS Lab di Gibilmanna nell’ambito della convenzione triennale 2004-2007 tra DPC e INGV e fanno parte del primo pool di otto strumenti attualmente operativo. L’area prescelta (Fig. 1) è di grande interesse scientifico per diversi motivi, tra i quali: i) non esistono dati sismologici sulla struttura della litosfera ionica; ii) non si conoscono il livello e le caratteristiche della sismicità dell’area, che comprende la scarpata ibleo-maltese e il prisma di accrezione dell’arco calabro; iii) infine, si vuole sperimentare il sistema di rilevamento delle onde di pressione in profondità, propedeutico al sistema di allerta tsunami che l’INGV sta progettando per il Mediterraneo in seno all’iniziativa dell’IOC dell’UNESCO, denominata “NEAMTWS” (North-East Atlantic, Mediterranean and connected seas Tsunami Warning System). L’area prescelta, distante circa 250 km dalle coste italiane (OBS A2 in Fig. 1), è idonea per la verifica di un allarme tsunami che verrà lanciato dal sistema di monitoraggio sismico mediterraneo nell’eventualità di un forte evento nelle isole ioniche della Grecia (ad es. Creta). In precedenza, dall’analisi dei segnali registrati durante la prima campagna dell’osservatorio sottomarino SN1, operativo dall’ottobre 2002 al maggio 2003 a 12 miglia della costa catanese, si era potuto osservare come la zona fosse interessata da una notevole sismicità locale. Più recentemente, grazie al forte miglioramento della Rete Sismica Nazionale, l’attività sismica della regione ionica è stata meglio caratterizzata, sia pure con elevati errori di localizzazione dovuti alla scarsa copertura delle aree marine (Fig. 2). Due degli OBS saranno probabilmente recuperati entro il mese di Ottobre 2007, mentre il terzo (OBS/A2 in Fig. 1) resterà operativo fino al 2009, per fornire una registrazione di più lungo termine della sismicità della regione e un data set più completo per lo studio della struttura litosferica. In particolare, si cercherà di valutare se la zona più esterna del prisma di accrezione dell’arco calabro e il settore meridionale della scarpata ibleo-maltese siano sismicamente attive e, se possibile, con quali modalità. Inoltre, verranno utilizzate tecniche di “receiver function” telesismiche per determinare lo spessore della crosta ionica e per delinearne la struttura interna. Infine, l’utilizzo di sensori differenziali di pressione per il rilevamento di onde di pressione a bassa frequenza consentirà di fare un ulteriore passo avanti verso la realizzazione di nuove stazioni per l’allerta tsunami che nei prossimi anni potrebbero essere installate nell’area Mediterranea. In questa presentazione verranno mostrati i primi dati acquisiti, se sarà possibile recuperare gli strumenti entro la fine del mese di Ottobre 2007.
    Description: Published
    Description: Rome
    Description: 2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento sottomarini
    Description: open
    Keywords: NERIES ; OBS ; OBS/H ; Ocean Bottom Seismometer ; Ionian Sea ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: Poster session
    Location Call Number Expected Availability
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  • 2
    Publication Date: 2012-02-03
    Description: N/A
    Description: Published
    Description: 23-34
    Description: 4.2. TTC - Modelli per la stima della pericolosità sismica a scala nazionale
    Description: 5.1. TTC - Banche dati e metodi macrosismici
    Description: N/A or not JCR
    Description: reserved
    Keywords: Sismicità storica ; Pericolosità sismica ; Abruzzo ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 3
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: On 10 September 2005 at 1711 LT (1511 UT) a loud boom was heard on the Ischia island. A clear seismic signal was also recorded by the seismic monitoring network of the Neapolitan volcanic areas (Ischia, Campi Flegrei, and Mount Vesuvius) and on a regional station (Mount Massico). On the basis of the seismic recordings and on acoustic phenomena reports, we relate this event to the atmospheric explosion (airburst) of a bolide about 15 km SW of Ischia at an elevation of about 11.5 km. The location has been obtained through nonlinear traveltime inversion in a realistic atmospheric model including wind effects. We show, using statistical estimators, how the traveltime pattern is due to both atmospheric winds and the bolide trajectory. Using the same reasoning we discard a human origin (supersonic jet or sea-air missile). In addition, we also propose a new algorithm for fast acoustic traveltime computation for a supersonic moving source.
    Description: Published
    Description: B10307
    Description: reserved
    Keywords: NONE ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.99. General or miscellaneous ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.09. Waves and wave analysis
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Format: 2303721 bytes
    Format: application/pdf
    Location Call Number Expected Availability
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  • 4
    Publication Date: 2020-02-25
    Description: We present rupture details of the Mw 6.3 April 6, 2009 L’Aquila earthquake derived by back‐projecting teleseismic P waves. This technique has previously been applied to large magnitude earthquakes, but this is the first application to a moderate size event. We processed vertical‐component seismograms for 60 broadband stations obtained from the Incorporated Research Institutions for Seismology (IRIS) data center. The traces were aligned and normalized using a multi‐channel cross‐correlation algorithm and 4th root stacking was used to image the rupture. We found that the L’Aquila earthquake ruptured towards the south and that a second discrete pulse of energy occurred 20–25 km east of the epicenter about 17–18 s after the nominal origin time. The spatial extent of the rupture image correlates well with a post‐seismic survey of damage in the region. Because the technique is potentially very fast (images can be produced within 20–30 minutes of the origin time), it may be useful to governmental agencies tasked with emergency response and rescue.
    Description: Published
    Description: L03301
    Description: 4.2. TTC - Modelli per la stima della pericolosità sismica a scala nazionale
    Description: JCR Journal
    Description: reserved
    Keywords: L'AQUILA EARTHQUAKE ; BACK_PROJECTION ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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