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  • Valentano : Comune di Valentano [u.a.]
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  • Books  (22)
Language
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Classification
Branch Library
Reading Room Location
  • 1
    Call number: M 95.0194
    In: Collana di studi, testi e cataloghi / Museo Civico - Rocca Farnese - Valentano
    Type of Medium: Monograph available for loan
    Pages: 155 S.
    Series Statement: Collana di studi, testi e cataloghi / Museo Civico - Rocca Farnese - Valentano 1
    Classification:
    Archeaology
    Language: Italian
    Location: Upper compact magazine
    Branch Library: GFZ Library
    Location Call Number Expected Availability
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  • 2
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    Unknown
    Publications de l’École française de Rome
    Publication Date: 2024-03-25
    Description: Theodor Mommsen aveva ventisette anni nel 1844, quando giunse la prima volta in Italia, dando inizio alla straordinaria avventura epigrafica che l’avrebbe condotto a pubblicare le Inscriptiones Regni Neapolitani Latinae (1852) e quindi alla progettazione del Corpus Inscriptionum Latinarum. Marie-René de La Blanchère (Tours, 17 febbraio 1853 - Parigi, 30 maggio 1896) ne aveva ventisei nel ’79, al momento dell’arrivo presso la neonata École française de Rome con l’obiettivo di indagare le antichità della regione pontina: iniziava allora una contrastata (e per certi versi drammatica) vicenda di vita e di ricerca, il cui principale frutto resta il “saggio di storia locale” su Terracine (1884), preceduto e seguito da importanti contributi sul Latium adiectum e l’Africa romana; nel 1885 l’Autore si sarebbe trasferito in Tunisia, dove divenne protagonista della vasta opera di studio e salvaguardia delle antichità locali, culminata nella fondazione del Museo del Bardo. Questo libro raccoglie gli atti del convegno internazionale Dalle terre pontine all’Africa romana: Marie-René de La Blanchère, archeologo, epigrafista, orientalista (San Felice Circeo, 3-4 giugno 2016), organizzato dall’École francaise de Rome e dal Comune di San Felice Circeo (LT) in sinergia con la Soprintendenza archeologica del Lazio Meridionale, con “Sapienza” Università di Roma e l’Università della Tuscia di Viterbo. Nel ripercorrere le tappe della carriera scientifica di La Blanchère, il volume – arricchito dalla prima bibliografia sistematica degli scritti dell’Autore – affronta alcuni momenti chiave della politica culturale della Francia di fine Ottocento, sullo sfondo della virtuosa competizione tra le istituzioni archeologiche europee in Italia, soffermandosi in particolare sulle tappe della ‘scoperta’ delle antichità del Lazio meridionale, negli anni in cui si compiva la titanica impresa dei volumi IX e X del CIL (1883).
    Keywords: D1-2009 ; H1-99 ; Africa del Nord ; Terracina ; Maghreb ; Antichità ; archeologia ; thema EDItEUR::D Biography, Literature and Literary studies::D Biography, Literature and Literary studies::DN Biography and non-fiction prose
    Language: Italian
    Format: image/png
    Location Call Number Expected Availability
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  • 3
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    Unknown
    Publications de l’École française de Rome
    Publication Date: 2024-03-23
    Description: Spesso poco note, talvolta ancora inedite, le testimonianze di pittura rupestre medievale del Lazio e della Campania settentrionale sono numerose, come dimostrano le quarantadue schede del catalogo, corrispondenti ai monumenti presi in esame. L’ampio raggio di indagine ha permesso di enucleare due differenti tipologie di ambienti: la cavità artificiale, in corrispondenza del substrato tufaceo, utilizzata il più delle volte per esigenze funzionali, e la grotta naturale, fin dalla preistoria associata all’universo del sacro. Particolare attenzione è stata rivolta ai fenomeni religiosi che hanno concorso allo sviluppo dei santuari, quali la devozione all’arcangelo Michele, l’eremitismo e la venerazione delle reliquie. Queste ultime sono la causa della sopravvivenza dei santuari ubicati all’interno delle catacombe, luoghi di culto che molto hanno in comune con l’universo rupestre. Quanto alle tematiche di ambito artistico, il ricco corpus di dipinti ha consentito di soffermarsi sul dialogo fra roccia e immagine, sui diversi contesti della produzione pittorica campano-laziale fra VI e XIII secolo, sui problemi conservativi.
    Keywords: NX1-820 ; Latina ; Avellino ; Gerusalemme ; testimonianze pittoriche ; Rieti ; Roma ; Frosinone ; pittura rupestre ; grotte ; Viterbo ; thema EDItEUR::A The Arts
    Language: Italian
    Format: image/png
    Location Call Number Expected Availability
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  • 4
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    Unknown
    Publications de l’École française de Rome
    Publication Date: 2024-04-04
    Description: Il volume offre una sintesi generale e un’analisi critica della documentazione disponibile (diretta e indiretta) relativa ai santuari fenici e punici chiamati tofet, esaminando le diverse proposte interpretative e cercando di prospettare nuove strade e di introdurre nuovi elementi. Dopo le prime scoperte archeologiche della seconda metà del XIX sec. e, soprattutto, dopo la scoperta del tofet di Cartagine nel 1921, questi santuari sono stati considerati il teatro di sacrifici umani, in connessione con le narrazioni di alcuni autori di lingua greco-romana e con la tradizione biblica relativa a Molek/Moloch. A queste ipotesi interpretative si sono affiancate, a partire dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso, alcune tesi volte a negare in tutto o in parte l’ipotesi del sacrificio : esse considerano i bambini dei tofet morti per cause naturali e deposti in questi santuari per questioni iniziatico-rituali o come mezzo di comunicazione tra il fedele e la divinità. Il dibattito resta aperto : l’esame complessivo della documentazione non permette attualmente di « uscire dal limbo », cioè di prendere una posizione definitiva sull’argomento, ma soltanto di fissare alcuni punti fermi, escludere alcune opzioni e proporre delle ipotesi.
    Keywords: archeologia punica ; Fenicia ; tofet fenici e punici ; thema EDItEUR::N History and Archaeology::NK Archaeology
    Language: Italian
    Format: image/png
    Location Call Number Expected Availability
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  • 5
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    Unknown
    Publications de l’École française de Rome
    Publication Date: 2024-03-26
    Description: La ri-lettura delle Scritture ebraiche costituisce un elemento fondante del Cristianesimo, impegnato sin dai primordi nella reinterpretazione del prima alla luce del poi, mantenendo la lettera del testo ma ribaltandone il significato alla luce di una nuova funzione. Le Scritture ebraiche divennero così l’Antico Testamento, inscindibilmente legato al Nuovo Testamento quale antecedente storico e inesauribile fonte di prefigurazioni di Cristo e del messaggio evangelico. Nel processo di costruzione di un nuovo immaginario religioso, presto si comprese l’importanza della parallela costruzione di un immaginario visuale, partendo dalla rappresentazione di singoli episodi biblici per poi elaborare coerenti sequenze narrative. L’intensa sperimentazione iconografica di età paleocristiana offrì all’alto-medioevo e poi all’età romanica un ricco corpus di temi e schemi da selezionare, rielaborare ed arricchire, ogni volta in funzione del contesto materiale, dello spazio liturgico e dei significati da veicolare. Coprendo un ampio arco cronologico, il volume affronta tali questioni mediante affondi tematici di storici dell’arte e filologi di diversa provenienza e formazione, ma accomunati da metodologie contestuali e interdisciplinari. Il focus è sulla penisola italiana, ma con significative aperture all’Oltralpe franco-germanico, alla Scandinavia, alla Penisola iberica, all’Oriente bizantino, facendo emergere un intreccio socio-politico-culturale che restituisce un’Europa medievale interconnessa.
    Keywords: arte medievale cristiana ; arte paleocristiana ; Bibbia ; iconografia biblica ; pittura murale medievale ; thema EDItEUR::D Biography, Literature and Literary studies::DS Literature: history and criticism::DSB Literary studies: general
    Language: Italian
    Format: image/png
    Location Call Number Expected Availability
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  • 6
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    Unknown
    Publications de l’École française de Rome
    Publication Date: 2024-03-23
    Description: Cet ouvrage est fondé sur la constitution d’une série iconographique de 230 scènes représentant la Nativité du Christ, peintes à fresque et sur retable dans les régions centrales de la péninsule italienne entre 1250 et 1450. Il montre que le principal moteur de transformation de l’iconographie de cette scène narrative réside dans le motif de l’adoration, la représentation d’une ou plusieurs figures agenouillées priant et adorant l’Enfant nouveau-né. L’enquête sur l’apparition et le développement de ce motif, dès le début du Trecento, permet de réviser la genèse de l’Adoration des bergers et de l’Adoration de l’Enfant, d’élucider le rapport de la Nativité à l’Adoration des mages ainsi qu’à la Nativité de Marie, et de préciser les apports de la peinture hagiographique, de saint François d’Assise et de sainte Brigitte de Suède notamment, aux principales transformations de la scène. L’ouvrage propose une histoire iconographique de la Nativité du Christ où le nombre sans cesse croissant d’adoratrices et d’adorateurs dans la scène (Marie, Joseph, les anges, les bergers, l’âne et le bœuf, éventuellement les commanditaires) se présente comme des intercesseurs de statut variable, des relais dans l’image pour la prière des fidèles devant elle. Ces scènes, dont l’iconographie est progressivement habitée par les gestes de la dévotion, s’avèrent des sources visuelles aussi complexes que riches pour la recherche historique. En partant du cas Nativité/adoration dans la peinture italienne entre XIIIe et XVe siècles, on accède plus largement à tout un pan des évolutions spirituelles, esthétiques et sociales dans le rapport dévotionnel aux images.
    Keywords: storia dell'arte cristiana ; natività ; medio evo ; thema EDItEUR::A The Arts::AG The Arts: treatments and subjects::AGA History of art
    Language: Italian
    Format: image/png
    Location Call Number Expected Availability
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  • 7
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    Unknown
    Publications de l’École française de Rome
    Publication Date: 2024-04-02
    Description: Indagare ‘Ippocrate’, la sua gestazione, la sua vitalità, significa allargare lo sguardo su ciò che lo ha preceduto e accompagnato, in Grecia e nelle culture circonvicine, su un mondo mediterraneo che è luogo di scambio di idee in forma di opere letterarie o di ‘scienza’, di filosofia, religione e magia, di antropologia e politica, diritto ed economia, secondo precisi meccanismi di diffusione dei testi, la loro geografia, il consolidarsi in corpora e canoni. A quella che chiamiamo ‘medicina ippocratica’ spetta, così, il posto d’onore per chi miri alla comprensione del fertilissimo ambiente del quinto e quarto secolo a.C., un ambiente ‘scientifico’, storico, letterario, filosofico. E ad essere illuminato da una migliore conoscenza di quel paradigma medico è anche il più vasto contesto sociale e culturale del mondo greco, un percorso che ha attraversato la storia dell’Occidente: gli sforzi che gli ippocratici hanno compiuto per la conoscenza del corpo umano, della sua struttura, funzionamento, interconnessione e della sua relazione con l’ambiente esterno, ebbero sull’intero edificio del sapere antico un impatto che sarebbe stato duraturo, e avrebbe inciso in profondità. Dal Sedicesimo Colloquio Internazionale Ippocratico, un volume che ribadisce la vivacità e la ricchezza degli studi ippocratici.
    Keywords: medicina greca ; medicina romana ; Ippocrate ; thema EDItEUR::N History and Archaeology::NH History::NHC Ancient history
    Language: Italian
    Format: image/png
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  • 8
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    Unknown
    Publications de l’École française de Rome
    Publication Date: 2022-09-06
    Description: La chiesa di San Zulian sorge a pochi passi da piazza San Marco forse già nel lontano IX secolo. Interamente ricostruita dopo il 1105, quando un incendio l’aveva letteralmente devastata, l’edificio è di nuovo in rovina nel 1553. Interviene allora il celebre medico Tommaso Rangone da Ravenna, in cerca di un luogo – un altro – che potesse perpetuarne la memoria presso i posteri. Grazie alle ingenti donazioni messe a disposizione dal generoso finanziatore, cui sarà concesso in cambio il diritto di sepoltura presso la cappella maggiore, la facciata e poi l’edificio tutto quanto vengono interamente ricostruiti su progetto di Jacopo Sansovino. Così la statua bronzea di Tommaso, opera di Alessandro Vittoria, con in mano un ramo di salsapariglia e uno di guaiaco (le piante medicinali deputate, secondo le sue scoperte, alla cura della sifilide), finisce per trionfare sul portale maggiore di San Zulian. Se di queste vicende si sono occupati in molti, quasi nulla si sapeva del contesto socio-culturale in cui rinacque uno degli edifici più interessanti della Venezia del Cinquecento. Chi erano i membri della comunità di San Zulian? Chi sedeva tra i banchi del Santissimo Sacramento o della scuola dei Merciai? Chi fra i «zentilhomeni» e «i più i vechi et degni» cittadini della parrocchia era stato prescelto per la carica a vita di procuratore di chiesa? Chi contribuì alle vaste imprese decorative che videro attivi alcuni tra i più importanti pittori, scultori e architetti dell’epoca? E chi tenne le fila di questa gigantesca «opera corale», in cui la pittura sembra talvolta relegata a un rango inferiore? Grazie a uno spoglio meticoloso dell’archivio parrocchiale di San Zulian e grazie ad alcune preziose carte dell’Archivio di Stato di Venezia, grazie a una lettura attenta delle opere d’arte ancora in situ, capaci spesso di rivelare ciò che i documenti tacciono, sono stati ricostruiti nel dettaglio il contesto di alcune delle confraternite presenti in chiesa, il funzionamento dell’immenso cantiere che occupò la comunità parrocchiale per almeno una trentina d’anni, i meccanismi di finanziamento delle imprese artistiche, il ruolo della comunità bergamasca e quello di almeno un altro praticamente sconosciuto mecenate, che da quella comunità proveniva: il merciaio/mercante/assicuratore di navi Gerolamo Vignola.
    Keywords: architettura ; urbanistica ; Venezia ; bic Book Industry Communication::J Society & social sciences::JF Society & culture: general::JFS Social groups::JFSG Urban communities
    Language: Italian
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  • 9
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    Unknown
    Publications de l’École française de Rome
    Publication Date: 2024-04-08
    Description: Communicatio in sacris è l’espressione con cui la Chiesa di Roma ha cercato di definire e disciplinare ogni forma di partecipazione di un cattolico alle celebrazioni liturgiche e ai sacramenti di un culto non cattolico. Tra il XVII e il XVIII secolo, tale fenomeno era particolarmente diffuso nel Mediterraneo orientale e nell’Impero ottomano, in seguito agli sforzi dei missionari europei per la conversione delle comunità cristiane locali. Questo libro analizza le pratiche comprese sotto questa etichetta come punto di partenza per una riflessione più approfondita sul processo di costruzione delle identità confessionali nel Levante di età moderna. Oltre a studiare il dibattito teorico sulla questione, l’attenzione principale è volta a ricostruire i diversi contesti sociali, politici e religiosi che rendevano inevitabile la communicatio. Le relazioni tra latini e greci sono analizzate nel caso dell’arcipelago egeo delle Cicladi e nelle isole Ionie sottomesse alla Repubblica di Venezia. Gli scontri tra i cristiani orientali convertiti al cattolicesimo e quelli rimasti fedeli alla propria Chiesa d’origine sono studiati attraverso le comunità armene di Costantinopoli e dell’Anatolia orientale. L’analisi si fonda su di un ampio ventaglio di fonti, prodotte soprattutto dalla rete consolare francese nel Levante e dalle congregazioni romane di Propaganda Fide e del Sant’Uffizio.
    Keywords: diritto ecclesiastico ; Chiesa cattolica ; Chiesa orientale ; bic Book Industry Communication::H Humanities::HR Religion & beliefs::HRA Religion: general::HRAM Religious issues & debates::HRAM2 Religion & politics ; thema EDItEUR::Q Philosophy and Religion::QR Religion and beliefs::QRA Religion: general::QRAM Religious issues and debates::QRAM2 Religion and politics
    Language: Italian
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  • 10
    facet.materialart.
    Unknown
    Publications de l’École française de Rome
    Publication Date: 2024-04-01
    Description: I decenni che precedettero la terribile epidemia di “Peste Nera” del 1348 in Europa sono stati a lungo presentati univocamente come un periodo di gravi difficoltà, dovute all’instabilità politica e, soprattutto, all’eccessiva crescita della popolazione rispetto alle risorse agricole, il cui aumento era frenato dalle scarse tecnologie disponibili. Questa ricostruzione è stata oggetto negli ultimi anni di una profonda revisione, con una rinnovata attenzione allo sviluppo della commercializzazione, anche a lungo raggio, dei prodotti alimentari e agli investimenti nelle campagne, rivelatisi tutt’altro che ininfluenti. Rispetto alle grandi panoramiche finora dominanti nel dibattito, questo volume presenta una serrata analisi di una realtà regionale – la Lombardia dalla fine del XIII secolo alla metà del XIV – considerata sotto molteplici punti di vista, dalla storia rurale a quella delle manifatture, dei prestiti e dei commerci, dagli aspetti fiscali e monetari a quelli militari e dell’assistenza. Ne esce un ritratto articolato, che senza negare gli elementi di difficoltà, mette in luce la sostanziale “tenuta” del sistema produttivo e sociale lombardo prima delle grandi epidemie del 1348 e del 1361.
    Keywords: condizione economica ; Lombardia medievale ; thema EDItEUR::N History and Archaeology ; thema EDItEUR::3 Time period qualifiers::3K CE period up to c 1500
    Language: Italian
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    Location Call Number Expected Availability
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