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  • 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.99. General or miscellaneous  (2)
  • SEISMICITY  (1)
  • AIQUA  (3)
  • MDPI Publishing
  • 1
    Publication Date: 2022-06-14
    Description: Viene dato ragguaglio sulle operazioni di rilievo macrosismico relative al terremoto aquilano del 6 Aprile 2009 (Mw=6.3; Io=IX MCS) condotte dal QUEST e del risultato conseguito in termini di distribuzione delle intensità per 316 località visitate. Il terremoto, che ha provocato la distruzione di numerosi centri della conca Aquilana ed oltre 300 vittime, mostra un’area mesosimica allungata in direzione NW-SE, con una coda di forti risentimenti verso SE nella conca subèquana. Questo è in accordo con la geometria, cinematica e dinamica della rottura della struttura sismogenetica, individuata anche grazie alle evidenze di fagliazione di superficie seguite per circa 20 km lungo il versante nordorientale della Valle dell’Aterno, tra Collebrincioni e San Demetrio ne’ Vestini (sistema di faglie di Paganica-San Demetrio). Tale struttura viene anche indicata responsabile del terremoto “gemello” del 1461, oltre che da eventi di più elevata energia, come analisi paleosismologiche e rilievi geologici in corso hanno confermato.
    Description: Published
    Description: 1.11. TTC - Osservazioni e monitoraggio macrosismico del territorio nazionale
    Description: N/A or not JCR
    Description: open
    Keywords: L'Aquila 2009 ; macroseismics ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 2
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: In questo lavoro presentiamo uno studio di dettaglio dei terrazzi nell’area di Capo Vaticano (Calabria tirrenica), insieme ad una revisione del piano quotato del terremoto del 1905. Il campo macrosismico rivisitato conferma che le massime intensità sono state raggiunte in un’area estesa fra Vibo Valentia e Capo Vaticano per un evento di magnitudo M=6.8±0.2; la più probabile struttura sismogenetica responsabile dell’evento è una faglia di dimensioni 36x14 km e direzione 80° (faglia “macrosismica”). Lo studio dei terrazzi ha invece messo in evidenza che l’area in studio è in sollevamento attivo da almeno 700.000 anni, che tale processo è in lieve ma progressivo aumento nel tempo, con tassi negli ultimi 124.000 leggermente inferiori a ~1 mm/anno, e che a settentrione di Capo Vaticano i terrazzi sono chiaramente tiltati verso Nord. Inoltre, le variazioni di quota osservate nelle paleolinee di riva a cavallo di una struttura tettonica ad andamento ONO-ESE indicano che tale struttura (faglia “geologica”) è attiva da almeno 330.000 anni, con tassi verticali medi che variano negli ultimi 215.000 anni fra 0,12 e 0,16 mm/anno. Per verificare quanto ognuna di queste due strutture fosse congruente con gli elementi geologici, topografici e macrosismici a disposizione, abbiamo calcolato il campo di deformazione indotto in superficie dall’azione della faglia “macrosismica” rispetto a quello della faglia “geologica”. Il confronto qualitativo fra le deformazioni aspettate evidenzia una buona congruenza nella risposta della faglia “geologica” e rafforza l’ipotesi che a tale struttura possa essere associato l’evento del 1905, anche alla luce di recenti localizzazioni ipocentrali ottenute da inversione di registrazioni storiche. The area of Capo Vaticano in western Calabria displays a well-developed suite of marine terraces. This same region was hit in 1905 by one of the strongest – and still poorly cleared – earthquakes of the instrumental era. Our revision of the intensity map of the event confirms the location of the most damaged area (between Vibo Valentia and Capo Vaticano) and indicates that the most likely source is a N80°-trending, 36(L) x 14(W) km structure with a macroseismic magnitude M=6.8±0.2. A detailed study of the marine terraces shows that sustained uplift has been the long-term dominant process of tectonic deformation in this area over the past 700 kyr, with an average long-term uplift rate slightly less than 1.0 mm/yr, and that terraces are tilted northward. Moreover, the four lowest paleoshorelines are displaced by a WNW-ESE trending fault, that indicates that the fault is active in the last 215,000 years with mean vertical slip rates of 0.12-0.16 mm/yr. Finally, we perform a qualitative comparison between the set of geological, topographic and macroseismic data available and the expected deformation fileds induced by each of the afore-mentioned faults. It is therefore suggested that the good response of the WNW-trending fault strenghtens the hypothesis of this structure as the source of the 1905 earthquake.
    Description: CONVENZIONE DPC-INGV Progetto S2:"Valutazione del potenziale sismogenetico e probabilita' dei forti terremoti in Italia"
    Description: Published
    Description: 89-101
    Description: open
    Keywords: MARINE TERRACES ; CALABRIAN ARC ; SEISMICITY ; CAPO VATICANO ; 04. Solid Earth::04.04. Geology::04.04.03. Geomorphology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Format: 1736783 bytes
    Format: application/pdf
    Location Call Number Expected Availability
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  • 3
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: Il 5 settembre 1950 alle ore 04.08 (GMT), un forte terremoto fu avvertito in tutta l’Italia centrale e arrecò gravi danni in diversi centri abitati delle province di Teramo, Pescara, L’Aquila e Rieti. Questo evento è considerato il massimo terremoto storico avvenuto nell’area del Gran Sasso d’Italia, zona che, secondo i cataloghi sismici italiani è caratterizzata da un’attività sismica relativamente modesta. Al contrario le zone circostanti sono sede di sismicità più frequente e di forti terremoti storici. Questo lavoro è uno studio di revisione del terremoto che colpì l'area del 5 settembre 1950 e del periodo sismico che ne seguì tra il 1950 e il 1951. Scopo della ricerca è quello di ampliare il quadro delle conoscenze su questo sisma e di inquadrarlo nel contesto sismotettonico dell'area. La ricerca ha condotto al reperimento di moltissimi documenti originali, sinora inediti, sia relativi alla scossa del 5 settembre 1950, che a quella dell’8 agosto 1951 che rappresenta l’evento più forte del periodo sismico successivo alla scossa principale. I risultati riguardano una maggiore completezza delle informazioni sul terremoto, anche relativamente al ruolo delle repliche nel quadro del danneggiamento. Il numero dei punti di intensità risulta triplicato rispetto a quanto finora conosciuto. Gli elementi di analisi contribuiscono al calcolo di nuovi parametri ipocentrali e a fornire una ipotesi interpretativa riguardo alla sorgente responsabile del terremoto. In base ai dati acquisiti sulla distribuzione del danno è possibile ipotizzare che il terremoto del 1950 sia stato causato da una sorgente con direzione circa E-O, al di sotto dell’edificio strutturale della Laga, tra Campotosto e Pietracamela.
    Description: Published
    Description: 195-214
    Description: reserved
    Keywords: Gran sasso d'Italia, ; terremoto del 1950 ; macrosismica ; sismotettonica ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Format: 8708396 bytes
    Format: application/pdf
    Location Call Number Expected Availability
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