ALBERT

Description: “Il dovere degli scienziati non è quello di educare il pubblico, ma piuttosto di interagire con esso. Il pubblico è la vera forza trainante dietro decisioni con conseguenze sociali, e deve essere coinvolto su base paritaria nei dibattiti inerenti queste decisioni” . La comunicazione scientifica e tecnologica fra scienza e società, da anni, non è più un mero scambio di informazioni e risultati (spesso fra determinate élite), ma è diventata il veicolo privilegiato per insegnare, formare ed ispirare un pubblico sempre più ampio. Ma non si parla solo di trasmissione uni-direzionale: il dibattito fra scienza, tecnologia e società (amministratori locali, politici, imprenditori, giornalisti, studenti e semplici cittadini) sta guadagnando una partecipazione di interlocutori sempre più numerosi e preparati su temi dalle complesse caratteristiche ed implicazioni (etiche, sociali, economiche, politiche). Questo è in parte dovuto ai cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nella scienza (e all’impatto che essa sta avendo in molti ambiti della vita sociale. Tali cambiamenti stanno determinando nuove forme di comunicazione scientifica e cooperazione con la società e l’aumento, nell’ultimo decennio, di iniziative e percorsi di formazione, spesso organizzati dalle stesse istituzioni scientifiche. Uno dei risultati più tangibili della cambiata interazione fra scienza e società è la nuova generazione di ricercatori-comunicatori, dotati di una maggiore abilità nel comunicare la scienza in modo efficace e ad un pubblico più ampio e diversificato. In questo contesto diventa importante capire l’efficacia di ogni azione di comunicazione scientifica, impostando uno studio che analizzi, volta per volta, i punti di successo e le criticità emerse nei due comparti causa-effetto. Causa – gli elementi di base della comunicazione scientifica e tecnologica: i valori sociali e culturali di riferimento (ad es. protezione ambientale, sicurezza, salute); -i contenuti (formato di presentazione, tematiche scelte); -i canali usati (web, social networks, stampa cartacea etc.); -i modelli di relazione con il pubblico (scienza vs pubblico, peer education). Effetto - la risposta della società: diretta (affluenza; questionari di gradimento) indiretta (visualizzazioni web; like se tweet dei social network). Questo lavoro presenta una relazione illustrativa (per la prima volta sul territorio della Spezia) dell’efficacia di un evento specifico inserito all’interno di una manifestazione di portata locale, la “Festa della Marineria 2013 ”, destinato al grande pubblico e caratterizzato da diverse attività (tra le quali quelle di tipo ludico-educativo) concepite con l’obiettivo di puntare l’attenzione sui ‘tesori’ scientifici e culturali di una ‘Città di Mare’qual'è La Spezia .

Description: Distretto Ligure delle Tecnologie Marine, Città della Spezia, Ente fieristico La Spezia

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Description: 1-21

Description: 6A. Monitoraggio ambientale, sicurezza e territorio

Description: N/A or not JCR

Description: open

Description: Nel presente lavoro è illustrata e documentata l’intera collezione di medaglie di lava posseduta dall'Osservatorio Vesuviano, insieme alle informazioni relative ad ogni singolo oggetto che la compone. La collezione è oggi resa disponibile alla onsultazione ed alla fruizione informata e consapevole, anche da parte di un pubblico composto non necessariamente da esperti. L’analisi della storia recente del Vesuvio ha permesso di trovare ogni possibile elemento di correlazione tra l’attività del vulcano e la produzione delle medaglie di lava. La collezione, custodita nel più antico osservatorio vulcanologico al mondo, è parte di un ricchissimo patrimonio di interesse scientifico, storico e artistico. La collezione, sinora non fruibile a causa della frammentarietà delle informazioni relative ai singoli pezzi che la compongono, rappresenta un’importante traccia della vita che si sviluppava intorno al vulcano, attesta il tipo di attività eruttiva del Vesuvio all’epoca della produzione delle medaglie, e costituisce una testimonianza unica al mondo nel suo genere. Infatti, non esistono collezioni simili a questa se non, in parte, nel Museo di Mineralogia dell’Università Federico II di Napoli. Questa unicità fu già colta in passato da quegli uomini che si impegnarono a reperire e raggruppare molti di questi esemplari, che spesso rendevano testimonianza di vicende storiche, culturali e artistiche di particolare rilievo per l’area napoletana. La produzione delle medaglie era però strettamente connessa con la disponibilità di lava fluida e facilmente lavorabile che, tuttavia, non veniva prodotta con continuità dal Vesuvio nel corso della sua storia recente. La riorganizzazione sistematica dell’intera collezione viene presentata in questo articolo e consente di mostrare uno spaccato nella storia dell’Osservatorio Vesuviano, del Vesuvio e dei numerosi eventi che hanno segnato la storia del territorio partenopeo. In this paper the Osservatorio Vesuviano collection of lava medals is presented and described as a whole, along with the information regarding each component item, making available this cultural heritage also to a non-specialists public. Moreover, the recent history of Vesuvius has been analyzed in order to find any possible element of correlation between the eruptive activity of the volcano and the production of lava medals. The collection, kept in the oldest volcano observatory in the world, is part of a much wider and very rich cultural estate of great scientific, artistic and historical interest. The collection, which has never been exposed due to lack of information on the component items, represents an important account of the life around the volcano and an invaluable record of a three-centuries long history of Vesuvius activity. It is also an almost unique collection, as the only other similar one is presently exposed at the Mineralogical Museum of the Federico II University of Naples. The uniqueness of this collection was already understood by early collectors, which mainly grouped the samples that celebrated historical, cultural and artistic events of that time. However the production of medals has been always strongly conditioned by the availability of fluid flows of lava, which can be easily sampled and moulded but not continuously produced by the volcano. A new systematic organization and classification of the medals is presented in this paper allowing the description of many aspects of the history of Vesuvius and its volcanological observatory, and the timing of many events that characterized the life of the Parthenopaean interland.

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Description: 1-70

Description: 3.10. Storia ed archeologia applicate alle Scienze della Terra

Description: N/A or not JCR

Description: open

Description: This work develops a critical reflection on the activities for information, training and education conducted by a group of researchers of the INGV in recent years. In particular, our analysis, from an epistemological point of view, is between: science outreach, the link between science and the world; science teaching and its role of contact between science and school; risk education, imaged as a process able to develop a culture of risk in relation to the territory in which we live. These issues are critically analyzed on the basis of experience gained since 1995. The educational methodologies tested in "peacetime", out of seismic events, with the EDURISK Project are compared with those experienced during the emergency in Abruzzo. Increasingly today, we refer to prevention as a primary strategy of defense against risk. But very often the responsibility of making prevention falls on the others as government, institutions, local authorities and the citizen perceive themselves as powerless against the inevitability of natural events and refer to the rulers for the implementation of effective prevention policies. As researchers, what are the most effective actions we can take to influence the risk reduction and motivate the choices of people? The effectiveness of our interventions must be based on scientific information, on a specific training, or must be reached to develop values, actions, awareness? Our interventions must be oriented and developed to inform, to train or to educate?

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Description: 445-451

Description: 5.9. Formazione e informazione

Description: JCR Journal

Description: open

Description: There are thousands of ways to achieve a sustainable future for our Planet. Some of these follow high-value scientific research activities, while others simply aim to increase people’s awareness of what can and should be done to improve our, and our children’s, quality of life. The easiest way to develop this specific kind of ‘spread of culture’ consists of bringing back to life what was preserved of the history of a population and of a territory, by representing it in a renewed form, and by making it ‘food for thought’. The Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), followed this approach and decided to publish two volumes where the objective was to make people more aware of the geological and volcanic risks in some specific areas of Italy. The immediacy of the photography is used to tell the stories of volcanoes and earthquakes, to represent past events that have become ‘memories’ and to use these as a basis to build a better future. “Terre di Fuoco” and “Terremoto Calabro-Messinese, 1908/2008” are the two photographic books that have been published by INGV in cooperation with Alinari, the oldest firm in the world in the field of photography and image communication. The photographs selected to be included in the two books had a double significance: on the one side, they had to convey to the reader the immediacy of emotions that other people had felt and lived; and on the other side, they had to make people understand the importance of prevention. The fascination of history, the importance of memories of the past and the extraordinary strength of images help the reader build a link between the past, the present and the future, where the lesson learnt from the past centuries and from the study of the Earth and its energy help us to understand which steps should be taken to achieve a “sustainable” future.

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Description: 427-431

Description: 5.9. Formazione e informazione

Description: JCR Journal

Description: open

Description: The last century was dominated by the creation of scientific theories: the newborn Relativistic, Quantum and Cosmological Theories are proper examples. The Earth Sciences followed this trend by proposing the principles of Plate tectonics. On the contrary, the concept of the Expanding Earth was not developed as a commonly accepted paradigm, but was an open field of original investigations, interpretations, and results. This innovative attitude is evident in the di erent interpretations of the Pacific and Indian oceans paleogeographical evolution; in the cosmological or incidental motor of expansion (still to be identified); in the different estimates of the Earth’s radial expansion. This is a positive sign of vitality: we cannot crystallize these ideas in a few postulates from which we may deduce all the answers, and to which we may constrain all data. The Expanding Planet scheme provides a common explanation of several complex and debated issues relating to Paleontology, Paleomagnetism, Geology and Climatology. The Workshop, through oral and poster contributions, will cover a wide range of issues in a field that, although supported by compelling evidence, is still in search of a definite and commonly accepted cause for the expansion. Our final goal is to explore the Expanding Earth concept from di erent scientific perspectives. Some important new entries come from Physics and these can suitably be linked to clues derived from Paleogeography, Paleontology, Life Evolution, Climatology, ... etc. It is perhaps of particular significance that these progresses in Physics, towards a material physical space, will be presented at the Ettore Majorana Centre, considering that the uncle and mentor of Ettore Majorana was Quirino Majorana, a physicist who performed several experiments with a view to revealing the material essence of gravity. A group of non-expansionist researchers in the fields of Geodesy, Oceanography and Seismology, have accepted our invitation to deliver lectures to our community to clarify the limits and show up the new ways that expansionists should consider while building their new interpretations. The Poster session is going to be full of high quality presentations and also of papers by outstanding scientists in absentia, who will not be able to come to Erice. The Workshop should be a forum for sharing ideas and for promoting the convergence of aims, but also given that we are the so-called heretics in Geosciences the birthplace of new and original ideas, possibly destined to become the accepted conceptions in the future. Acknowledgements. The Directors of the Workshop, Stefan Cwojdzi´nski and Giancarlo Scalera, wish to heartily thank Prof. Antonino Zichichi and Prof. Enzo Boschi for their great far-sightedness in accepting and making possible the realization of this Conference at the Ettore Majorana Foundation and Centre for Scientific Culture. They have been confident of a project whose success was not guaranteed in advance. The followers of the expansion tectonics are just a few today and do not have a central and o cial position in academic institutions, but are animated by the inner certainty of being on the right track. This Workshop represents a further encouragement to continue our work on the several di erent aspects of the Expanding Earth concept. The General Director of INGV, Tullio Pepe and the Head of the Cultural Services Fabio Florindo have greatly facilitated the administrative aspects of the event. The organization of the Earth Expansion Evidence meeting would not have been possible without the invaluable collaboration of Silvia Nardi who sometimes with firm hand has assumed the role of vice-directors , and without the important contribution of all the sta of the EMFCSC, supervised by Mrs. Fiorella Ruggiu. We thanks Barbara Angioni, Daniela Riposati, Luigi Innocenzi , Stefano Bucci, Davide Di Luigi, and Alessandro Bannoni, who have kindly and creatively collaborated to the colourful graphics and aesthetic look of the Erices Meeting.

Description: INGV, Regione Sicilia, Ministero Sviluppo Economico

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Description: Ettore Majorana Foundation and Centre for Scientific Culture, Erice, Sicily

Description: 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra

Description: 5.9. Formazione e informazione

Description: open

Description: Fin dal 2010, un terremoto devastante era stato previsto per l’11 maggio 2011 a Roma. La previsione era stata erroneamente attribuita a Raffaele Bendandi, uno studioso autodidatta di scienze naturali, originario di Faenza e vissuto fra il 1893 e il 1979. Nei mesi precedenti, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) aveva ricevuto un notevole numero di richieste d’informazioni non solo da parte dei residenti a Roma, ma anche da parte di turisti e pendolari. Con l’approssimarsi del mese di maggio, cresceva l’attenzione della popolazione e dei media. L’INGV ha quindi deciso di organizzare un Open Day presso la propria sede di Roma per consentire al pubblico di approfondire la conoscenza del terremoto come fenomeno naturale e di avere informazioni sulla sismicità e pericolosità sismica italiana. L’Open Day è stato preceduto da una conferenza stampa, con lo scopo di presentare l’iniziativa e di avviare una discussione scientifica con i giornalisti sulla previsione dei terremoti e sul rischio sismico in Italia. Più di 30 giornalisti di quotidiani nazionali e locali, tv, agenzie di stampa e testate web hanno partecipato alla conferenza stampa e centinaia di articoli sono apparsi nei giorni successivi, pubblicizzando l’Open Day dell’11 maggio. L’INGV ha aperto la propria sede al pubblico per tutto il giorno e ha organizzato incontri con i ricercatori, visite guidate della Sala di Monitoraggio Sismico e delle mostre interattive sui terremoti e sul campo magnetico terrestre, conferenze su temi di carattere generale, quale l’impatto sociale della diffusione di voci incontrollate e la riduzione del rischio sismico. Durante la giornata sono stati inoltre inseriti sul canale YouTube/INGVterremoti 13 nuovi video per spiegare come e perché avviene un terremoto e per fornire aggiornamenti periodici sulla sismicità in Italia dalla Sala di Monitoraggio Sismico. L’11 maggio, dalle 10 del mattino alle 9 di sera, la sede INGV è stata pacificamente invasa da oltre 3000 visitatori: famiglie, scolaresche con e senza insegnanti, gruppi di protezione civile e molti giornalisti. L’iniziativa, costruita in poche settimane, ha avuto notevole risonanza ed è stata un’importante occasione per fare informazione capillare sul rischio sismico.

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Description: 1-37

Description: 5.9. Formazione e informazione

Description: N/A or not JCR

Description: open

Description: This study takes a soft scientific cut to talks about rumors, hoaxes and urban legends. Social psychology, more elegantly, uses the latin word rumor (rumour in British English), which means sound, voice, or gossip. In social, economical, political, cultural and scientific communication, rumors indicate news that is presumed true, that circulates without being confirmed or made evident. The scientific history of rumors is briefly described starting from the period of ancient Rome, throughout the Second World War and the Internet era, up to today. We will try to answer some questions that can be useful to scientists today. What are rumors? How are they born? How do they spread? By which laws are they regulated? How do we need to fight them? A final question regards the collocation of rumors into modern science. Science today is divided into ‘hard’ and ‘soft’ science (the latter of which generally lacks a basic mathematical structure); these terms, respectively, indicate the natural sciences, which investigate Nature, and the social/human sciences, which investigate man in all his facets. Maybe rumors can be thought of as a bridge suspended between two banks: those of ‘scientific truth’ and ‘human truth’.

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Description: 421-425

Description: 5.9. Formazione e informazione

Description: JCR Journal

Description: open

Description: (extended abstract)

Description: INGV, Regione Sicilia, Ministero Sviluppo Economico

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Description: Ettore Majorana Foundation and Centre for Scientific Culture, Erice, Sicily

Description: 5.9. Formazione e informazione

Description: open

Description: Volcanic emissions are considered one of the major natural sources of several trace metals (e.g. As, Cd, Cu, Pb, and Zn) to the atmosphere [Nriagu, 1989], and the geochemical cycles of these elements have to be considered strongly influenced by volcanic input. However, the accurate estimation of the global volcanic emissions of volatile trace metals into the atmosphere is still affected by a high level of uncertainty. The latter depends on the large variability in the emission of the different volcanoes, and on their changing stage of activity. Moreover, only few of the potential sources in the world have been directly measured [Hinkley et al. 1999]. Atmospheric deposition processes (wet and dry) are the pathways through which volcanic emissions return to the ground (soils, plants, aquifers), resulting in both harmful and beneficial effects [Baxter et al. 1982; Aiuppa et al. 2000; Brusca et al. 2001; Delmelle, 2003; Bellomo et al. 2007; Martin et al. 2009; Floor et al. 2011; Calabrese et al. 2011]. In the first part of this study we present the results of a literature review on trace metals emissions from active volcanoes around the world. In the second part, we present new data on the fluxes of the trace metals from Etna (Italy) and four active volcanoes in the world: Turrialba (Costarica), Nyiragongo (DRC), Mutnovsky and Gorely (Kamchatka). We found 27 publications (the first dating back to the 70’s), 13 of which relate to the Etna and the other include some of the world’s most active volcanoes: Mt. St. Helens, Erebus, Merapi, White Island, Kilauea, Popocatepetl, Galeras, Indonesian arc, Satasuma and Masaya. The review shows that currently there are very few data available, and that the most studied volcano is Mt. Etna. Using these data, we defined a range of fluxes for As, Ba, Bi, Cd, Cu, Fe, Mn, Pb, Se, V and Zn (Figure 1). To obtain new data we sampled particulate filters at the five above mentioned volcanoes. Filters were mineralized (acid digestion) and analyzed by ICP-MS. Sulphur to trace element ratios were related to sulphur fluxes to indirectly estimate trace elements fluxes. Etna confirms to be one of the greatest point sources in the world. The Nyiragongo results to be also a significant source of metals to the atmosphere, especially considering its persistent state of degassing from the lava lake. Also Turrialba and Gorely have high emission rates of trace metals considering the global range. Only Mutnovsky Volcano show values which are sometimes lower than the range obtained from the review, consistent with the fact that it is mainly a fumarolic field. This work highlights the need to expand the current dataset including many other active volcanoes for a better constraint of global trace metal fluxes from active volcanoes.

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Description: Nicolosi (Catania)

Description: 1.2. TTC - Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive

Description: open

Description: Volcanic emissions represent one of the most relevant natural sources of trace elements to the troposphere, both during and between eruptions. Due to their potential toxicity they may have important environmental impacts from the local to the global scale. Mount Etna, the largest European volcano and one of the most active volcano in the world, covers an area of about 1250 km2 and reaches an altitude of about 3340 m. It has been persistently active during historical time, with frequent paroxysmal episodes separated by passive degassing periods. Atmospheric precipitation was collected approximately every two weeks, from April 2006 to December 2007, using a network of five rain gauges, located at various altitudes on the upper flanks around the summit craters of Etna Volcano. The collected samples were analysed for major (Ca, Mg, K, Na, F, SO4, Cl, NO3) and a large suite of trace elements (Ag, Al, As, Au, B, Ba, Be, Bi, Cd, Co, Cr, Cs, Cu, Fe, Hg, La, Li, Mn, Mo, Ni, Pb, Rb, Si, Sb, Sc, Se, Sr, Th, Ti, Tl, U, V, Zn) by using different techniques (IC, SPEC, ICP-MS and CV-AFS). The monitoring of atmospheric deposition gave the opportunity to occasionally sample volcanic fresh ashes emitted by the volcano during the paroxysmal events. This was possible because the network of five rain gauges were equipped with a filter-system to block the coarse material. In this way, more than twenty events of ashfall were collected. Unfortunately, only half of these samples were suitable for a complete chemical analysis, because of the small amount of sample. In order to obtain elemental chemical composition of ashes, powdered samples were analysed by a combination of methods, including X-ray Fluorescence Spectroscopy (XRF), total digestion followed by Inductively Coupled Plasma Emission Mass Spectrometry (ICP-MS), Instrumental Neutron Activation Analysis (INAA), and infrared detection (IR). The chemistry of rainwater reveals that most of the investigated elements have higher concentrations close to the emission vent of the volcano, confirming the prevailing volcanic contribution. Rainwater composition clearly reflects the volcanic plume input. Ash-normalised rainwater composition indicates a contrasting behaviour between volatile elements, which are highly-enriched in rainwater, and refractory elements, which have low rainwater/ash concentration ratios. The degree of interaction between collected ash and rainwater was variable, depending on several factors: (i) the length of the period in which tephra was present in the sampler (the ash fall may have occurred any day from the first to the last day of the rain collecting period); (ii) the amount of rainwater fallen on the collectors after the ash-fall event, and its acidity; (iii) the granulometry of the ash samples that was widely variable (from few centimetres to micrometric particles) increasing the interaction with decreasing dimensions of the grains; (iv) the distance of collector with respect to the craters. In order to investigate the role of volcanic ash on the evolution of the rainwater chemistry, absolute concentrations of rain and ash were plotted in binary plot diagrams (Figure 1). Each diagram corresponds to a single event, and pH and TDS of the solution collected is reported. The diagonal bars in the diagrams represent the rain/ash ratios (1:1 and 1:10000). The results confirm that sulphate and halide salt aerosols are adsorbed onto ash particles, and their rate of dissolution in rainwater depends on solubility. Moreover, rapid chemical weathering of the silicate glass by volcanic acid (SO2, HCl and HF) can also explain the enrichment of several refractory elements (Na, K, Ca, Mg, Si, Al, Fe, Ti, Sc). Our observations highlight how explosive activity can increase enormously the deposition rate of several chemical elements, up to several km away from the emission vents.

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Description: Nicolosi (Catania)

Description: 1.2. TTC - Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive

Description: open

Description: Il lavoro raccoglie la sintesi delle attività realizzate per valutare l'efficacia formativa dei percorsi educativi sulla riduzione dle rischio, realizzati nei 10 anni di attività del Progetto EDURISK. Fin dalla fase di progettazione dei percorsi formativi EDURISK (2001-2002) è stato previsto un processo di valutazione dell’efficacia formativa, finalizzato a verificare il raggiungimento degli obiettivi di progetto. Secondo un’ottica sistemica, la valutazione rappresenta la fase fondamentale di un processo formativo, in quanto consente, secondo una logica di causalità circolare, di modulare l’intervento formativo per renderlo più efficace. Nel lavoro sono evidenziati gli obiettivi, gli strumenti e i risultati della valuzione. A margine del Progetto EDURISK è stata svolta un’attività di ricerca psicosociale finalizzata a raccogliere dati qualitativi e quantitativi utili agli scopi del progetto e ad esplorare nuovi ambiti di intervento. Facendo formazione sul rischio, ci siamo posti delle domande sull’utenza a cui gli interventi sono rivolti. Queste domande riguardano la qualità di vita, la conoscenza del territorio, gli strumenti in possesso di chi ascolta, le aspettative, le credenze, i valori. In alcuni casi, abbiamo provato a cercare delle risposte a queste domande spesso molto complesse e difficili da esplorare.

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Description: 49-53

Description: 5.9. Formazione e informazione

Description: N/A or not JCR

Description: open

Description: L’educazione è una sfida. Il presente e il futuro di una società si disegnano assumendosi un rischio educativo. Da questa forte affermazione si comprende che un progetto di educazione al rischio deve confrontarsi con il cambiamento. E che questo cambiamento, individuale e collettivo, per essere osservabile dovrà esplicitarsi in azioni di prevenzione al rischio. Perseguire l’obiettivo del cambiamento vuol dire tenere in debito conto il fattore umano. Per questi motivi - in 10 anni di attività - il progetto EDURISK ha sempre considerato la componente umana fondamentale all’interno dei percorsi formativi proposti ad insegnanti, alunni, cittadini. All’inizio del progetto (dal 2002 al 2008) il fattore umano è stato principalmente rivolto a sviluppare percorsi formativi ed educativi sulle emozioni. Le emozioni ed i percorsi sviluppati erano assolutamente stringenti sul tema del rischio sismico. Generalmente, sia la formazione rivolta agli insegnanti, che i lavori da questi effettuati con i loro alunni, riguardavano le emozioni più strettamente legate all’evento terremoto: paura, dolore, ansia, agitazione, rabbia Queste emozioni, spesso o a volte vissute come indesiderabili, dovevano essere conosciute, contenute e fronteggiate. Solo di recente, in accordo con gli sviluppi avvenuti nell’ambito delle scienze sociali, il discorso emotivo si è intrecciato sempre più strettamente con la cognizione (la conoscenza) e con la motivazione (la decisione e la scelta). In questo nuovo quadro le emozioni non sono più soltanto considerate in termini di utilità/inutilità di adattamento/disadattamento, ma forze propulsive per il cambiamento.

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Description: 40-42

Description: 5.9. Formazione e informazione

Description: N/A or not JCR

Description: open

Description: A seguito del terremoto del 6 aprile 2009 (MW=6.3) a L’Aquila, molte sono state le attività di campagna, rilevamento e monitoraggio avviate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Come in ogni emergenza, squadre di ricercatori e tecnici specializzati si sono mobilitate per l’installazione di reti di monitoraggio sismico, GPS, per il rilievo geologico e dei danni causati dalla scossa principale e da quelle successive. In questa occasione è stato impiegato, per la prima volta in emergenza, il Centro Operativo Emergenza Sismica (COES) in modo coordinato con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile (DPC). In questo quaderno descriviamo l’attività svolta dal COES durante l’emergenza sismica da aprile 2009 a gennaio 2010 presso la Direzione di Comando e Controllo a Coppito (AQ) ed il ruolo che ha avuto nella comunicazione verso il DPC e nell’informazione verso gli operatori di protezione civile, tutti coloro che erano impegnati nel soccorso e la popolazione.

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Description: 1-32

Description: 1.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionale

Description: N/A or not JCR

Description: open

Description: Giovanni Capellini (1833-1922) was one of the leading representatives of the Italian and international scientific community from the mid-19th century until 1922, the year of his death. Professor of Geology at the University of Bologna from 1860, geologist, palaeontologist and archaeologist, in 1871 he organised, straight after the unification of Italy, the 5th International Congress in Archaeology and Prehistoric Anthropology, first in Italy, and in 1881 brought to Bologna, for the first time ever in Italy, the 2nd International Geological Congress. His studies and publications strongly influenced the geological thinking of his times. At the Archiginnasio Library in Bologna there are as many as 30,000 documents from his scientific letters (The Capellini Archive), the result of an intense correspondence he had with geologists, seismologists, astronomers and meteorologists, but also with people from the world of culture and politics. The letters relating to the earth sciences, from scientific but also political point of view, are the majority. The archive includes letters from more then 4,300 senders, of which at least 25% foreign ones incuding Charles Lyell (geologist), Emmanuel Friedlaender (volcanologist), Philip Eduard De Verneuil (naturalist), Henry James Johnston Lavis (volcanologist).

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Description: 667-677

Description: 5.2. TTC - Banche dati di sismologia strumentale

Description: JCR Journal

Description: open