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  • 1
    Publication Date: 2021-06-18
    Description: Questa è una traduzione commentata del raro documento citato da oltre un secolo di bibliografia come “Milne, 1890”. Si è studiato il testo per verificare la realisticità di alcune recenti affermazioni sul fatto che questo rapporto (oggi difficilmente reperibile) avesse trattato per la prima volta di precursori elettromagnetici. Si è cercato di indagare su ogni episodio e personaggio, identificando i criptici (e a volte inesistenti) riferimenti bibliografici, rintracciando quasi tutti i testi, ampliando e commentando spesso le relative citazioni. La mia opinione è che nessuno all’epoca di Milne avesse consapevolmente, ma forse nemmeno accidentalmente, osservato un precursore di origine elettromagnetica. I fenomeni descritti sono studiati da un punto di vista puramente elettrico o magnetico. I segnali elettrici riguardano tensioni e correnti troppo alte. I fenomeni magnetici già all’epoca furono contestati come prodotti di effetti inerziali ma comunque è difficile pensare che la componente campo magnetico di un segnale EM possa deviare stabilmente l’ago di una bussola. Questa stessa ricerca ha tuttavia portato alla luce qualche altro caso sospetto che sarebbe opportuno indagare in modo più approfondito, in quanto potrebbe risultare realmente il primo caso documentabile dell’osservazione di un precursore elettromagnetico del terremoto.
    Description: This is a commented translation of the rare document cited by more than a century of bibliography as "Milne, 1890". The text was studied to verify the veracity of some recent claims that this report (presently difficult to find) had dealt with electromagnetic precursors for the first time. An attempt was made to investigate each episode and character, identifying the cryptic (and sometimes non-existent) bibliographic references, tracing almost all the texts, often expanding and commenting on the relative citations. My opinion is that no one, at the time of Milne, had consciously, but maybe not even accidentally, observed a precursor of electromagnetic origin. The phenomena described are studied from either a purely electrical or magnetic point of view. Electrical signals concern too high voltages and currents. Magnetic phenomena, already at the time, were contested as products of inertial effects, but in any case it is difficult to think that the magnetic field component of an EM signal can permanently deflect the needle of a compass. However this same research has brought to light some other potentially interesting cases that should be investigated further. One of them, could actually be the first documentable case of the observation of an electromagnetic seismic precursor.
    Description: Progetto INGV “Pianeta Dinamico” (codice progetto INGV 1020.010) finanziato dal MIUR ("Fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese", legge 145/2018).
    Description: Published
    Description: 1-48
    Description: 2TM. Divulgazione Scientifica
    Description: JCR Journal
    Keywords: Earthquake ; electric precursors ; magnetic precursors ; precursorori ; terremoto ; electromagnetic precursors ; precursori elettromagnetici ; John Milne ; 04.06. Seismology ; 05.03. Educational, History of Science, Public Issues
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 2
    Publication Date: 2021-02-19
    Description: Questo rapporto tecnico descrive le attività svolte da SISMIKO [Moretti et al., 2012; 2016a; 2016b; Pondrelli et al., 2016] in occasione della sequenza sismica che ha interessato l’area in provincia di Campobasso tra i comuni di Montecilfone, Guardialfiera e Larino a partire dal 14 agosto 2018 e che ha visto nel terremoto di magnitudo ML 5.2 (MW 5.1) del 16 agosto 2018 (18:19 UTC), ben risentito in un’ampia area che comprende molte regioni dell’Italia centro meridionale, l’evento più significativo della sequenza. SISMIKO è uno dei gruppi operativi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) per la gestione delle emergenze sismiche [Pondrelli et al., 2016], e come per ogni terremoto con magnitudo superiore a 5.0, ovvero alla soglia prevista nella vigente Convenzione tra l’INGV e il Dipartimento della Protezione Civile (DPC), a seguito del terremoto del 16 agosto 2018 (ML 5.2) ha predisposto un intervento volto al miglioramento del monitoraggio sismico dell’area interessata. L’integrazione di stazioni sismiche temporanee nella geometria della Rete Sismica Nazionale (RSN [Michelini et al., 2016; INGV Seismological Data Centre]), consente infatti un miglioramento nella individuazione dei terremoti e un perfezionamento del calcolo dei parametri ipocentrali, soprattutto della profondità che è strettamente connessa alla distanza media tra le stazioni sismiche. L’intervento principale è stato svolto nella giornata del 17 agosto [SISMIKO working group, 2018], ma nelle due settimane successive i siti allestiti sono stati più volte visitati e il giorno 30 si è proceduto con l’integrazione di ulteriori 2 stazioni, portando a 5 i punti di acquisizione della rete temporanea. La rete sismica è stata operativa per circa 2 mesi. I dati sono stati trasmessi in tempo reale al centro di acquisizione dati della rete mobile presso la sede di Roma di SISMIKO e al contempo integrati nel sistema di sorveglianza sismica INGV [Michelini et al., 2016] per essere utilizzati nelle localizzazioni e nei prodotti scientifici forniti in tempo reale. On 16 August 2018 at 18:19:04 UTC an earthquake with magnitude ML 5.2 (MW 5.1) occurred in the Molise region. The earthquake was felt in a large area including many regions of Central and Southern Italy. The seismologists on duty in the 24H seismic monitoring room of the National Institute of Geophysics and Volcanology (INGV) located the event in the province of Campobasso, 4 km south­east of Montecilfone and at a preliminary depth of 9 km. The same area was affected two days before by a MW 4.6 event (August 14 at 23.48 Italian time1). Following the MW 5.1 event and the associated aftershock sequence, the SISMIKO Operational Group was activated [Moretti et al., 2012; 2016a; 2016b; Pondrelli et al., 2016] for the installation of temporary seismic stations to integrate the permanent stations of the National Seismic Network (RSN [Michelini et al., 2016; INGV Seismological Data Centre]) deployed in the region.
    Description: Published
    Description: 1-32
    Description: 2SR TERREMOTI - Gestione delle emergenze sismiche e da maremoto
    Description: N/A or not JCR
    Keywords: SISMIKO ; Seismic networks temporary ; Seismic emergency ; Molise ; 04.06. Seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 3
    Publication Date: 2020-12-18
    Description: probably confirm this opinion, with qualifica ons. Historical earthquake catalogues, up to CPTI11 [Rovida et al., 2011], report only one Mw 5.1 event on 13 November 1948: it was located in the Sardinian Sea, and had very modest effects on land. In later decades, the seismic networks did record very few earthquakes of moderate energy (Mw 〈5), mostly located off-shore, either south-east of Cagliari or west of Olbia or in the Sea of Sardinia. The most recent ones (occurred in 2000, 2004 and 2006) had very slight effects on the island. Given the low level of instrumental seismicity and the weak macroseismic effects of known historical earthquakes, Sardinia's seismic risk is perceived as very low. The low seismicity of the region certainly has a geological explana on, given that the Corsica-Sardinia block is among the most stable areas of the Mediterranean basin. “Low”, however, does not mean “non- existent”: recent historical research has improved knowledge on the major known historical earthquake of Sardinia (it occurred on June 4, 1616 and was responsible for minor but widespread damage to the system of coastal watchtowers, south-west of Cagliari) and rediscovered several minor earthquakes, part of which were known to the seismological tradi on but had been almost completely forgo en. This paper collects all the documenta on available at present on the seismic history of Sardinia.
    Description: Published
    Description: 1-160
    Description: 4T. Sismicità dell'Italia
    Description: JCR Journal
    Keywords: Sardinia ; Seismicity ; Seismic history ; Historical Earthquakes ; Historical seismology ; 04.06. Seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 4
    Publication Date: 2020-03-04
    Description: A seguito di un evento sismico al di sopra della soglia del danno, una parte del personale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) viene coinvolto nei gruppi di emergenza e si prepara, nel più breve tempo possibile, a partire per raggiungere l’area epicentrale. Ogni gruppo ha il compito di raccogliere dati, effettuare misurazioni e rilievi, per studiare il terremoto sotto diversi punti di vista, e per supportare le attività di Protezione Civile. In questo contesto rientrano le attività di rilievo del gruppo QUEST (QUick Earthquake Survey Team), formato da personale specializzato nel rilievo macrosismico dell’INGV e altri enti, che ha il compito di raggiungere le aree colpite dal sisma per fornire un rilievo degli effetti sull’edificato, sull’ambiente e sulle persone. L’indagine macrosismica che ne deriva, contribuisce allo studio del terremoto attraverso l’osservazione diretta e la classificazione del danno mediante l’utilizzo della scala macrosismica EMS98 [Grünthal, 1998]. Attualmente questa indagine viene svolta con l’ausilio di schede cartacee predisposte per la raccolta del dato ed una serie di mappe, generalmente immagini da satellite, delle località da investigare [Tertulliani et al., 2010]. Nel tempo si è cercato di studiare tecniche di rilievo sempre più rapide al fine di raccogliere il dato reale del danneggiamento prima che gli inevitabili interventi di messa in sicurezza dei vigili del fuoco o ulteriori repliche dannose modifichino lo scenario del danno sull’edificato. Per questo scopo si sta mettendo a punto uno strumento per la raccolta del dato macrosismico di campagna, basato sull’utilizzo di tablets, corredati di una interfaccia grafica tale da permettere la raccolta delle informazioni direttamente su mappe delle località da investigare. In particolare, l’inserimento dell’informazione puntuale per ogni edificio investigato, con il relativo dato di vulnerabilità e grado di danno, permette di condividere le informazioni in tempo reale tra le varie squadre sul terreno. Tale strumento permette inoltre, all’operatore, di lavorare off line e quindi di poter acquisire informazioni anche in assenza di copertura del segnale telefonico e di inviare in un secondo momento i dati. L’informazione viene centralizzata presso la sede operativa che può gestire e coordinare lo spostamento delle squadre nell’area epicentrale. In questo modo si aprono nuovi interessanti scenari sia a vantaggio della rapidità e della conoscenza del danneggiamento dell’edificato, sia in termini di gestione del personale coinvolto per ottimizzare così le operazioni di rilievo.
    Description: Published
    Description: 1-24
    Description: 5T. Sismologia, geofisica e geologia per l'ingegneria sismica
    Description: N/A or not JCR
    Keywords: QUEST ; Rilievo macrosismico ; INGV ; QUEST-DATA ; Survey ; EMS-98 macroseismic scale ; Danno ; Vulnerabilità ; 04.06. Seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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