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  • Beyond the standard model  (3)
  • Central Apennines  (3)
  • 2010-2014  (6)
  • 1
    Publication Date: 2011-06-25
    Description: Author(s): Stefania Gori, Pedro Schwaller, and Carlos E. M. Wagner The minimal supersymmetric extension of the standard model (MSSM) is a well-motivated theoretical framework, which contains an extended Higgs sector, including a light Higgs with standard model-like properties in most of the parameter space. Because of the large QCD background, searches for such a H... [Phys. Rev. D 83, 115022] Published Fri Jun 24, 2011
    Keywords: Beyond the standard model
    Print ISSN: 0556-2821
    Electronic ISSN: 1089-4918
    Topics: Physics
    Location Call Number Expected Availability
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  • 2
    Publication Date: 2011-11-22
    Description: Author(s): Wolfgang Altmannshofer, Marcela Carena, Stefania Gori, and Alejandro de la Puente [Phys. Rev. D 84, 095027] Published Mon Nov 21, 2011
    Keywords: Beyond the standard model
    Print ISSN: 0556-2821
    Electronic ISSN: 1089-4918
    Topics: Physics
    Location Call Number Expected Availability
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  • 3
    Publication Date: 2012-12-04
    Description: Author(s): Wolfgang Altmannshofer, Stefania Gori, and Graham D. Kribs We explore the phenomenology of a two-Higgs-doublet model (2HDM) where both Higgs doublets couple to up-type and down-type fermions with couplings determined by the minimal flavor violation (MFV) ansatz. This 2HDM ”type MFV” generalizes 2HDM types I–IV, where the decay rates of h → b b ̅ and h → τ ... [Phys. Rev. D 86, 115009] Published Mon Dec 03, 2012
    Keywords: Beyond the standard model
    Print ISSN: 0556-2821
    Electronic ISSN: 1089-4918
    Topics: Physics
    Location Call Number Expected Availability
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  • 4
    Publication Date: 2021-06-03
    Description: Il 6 Aprile 2009 un terremoto di Ml=5.8 (Mw=6.2) ha colpito L’Aquila e la media valle dell’Aterno in Abruzzo. In questo lavoro presentiamo in maniera sintetica i rilievi geologici effettuati in campagna dal gruppo di lavoro EmerGeo a seguito della sequenza sismica aquilana. Le attività di rilevamento condotte sono consistite principalmente nella verifica, definizione e caratterizzazione delle deformazioni cosismiche superficiali osservate lungo le strutture tettoniche note in letteratura; sono stati inoltre rilevati e riportati altri effetti cosismici locali (fratture su asfalto, frane e scivolamenti) non direttamente collegati alla presenza di strutture tettoniche. In totale sono stati rilevati oltre 300 punti di osservazione su una porzione di territorio estesa circa 900 km2. L’analisi preliminare dei rilievi effettuati indica che le rotture osservate lungo la faglia di Paganica, per la continuità e le caratteristiche, rappresentano l’espressione superficiale della faglia responsabile dell’evento del 6 aprile 2009, e che le rotture lungo le faglie di Bazzano e di Monticchio-Fossa possono rappresentare l’espressione in superficie di una struttura antitetica riattivata durante l’evento.
    Description: Published
    Description: 1-79
    Description: 3.2. Tettonica attiva
    Description: N/A or not JCR
    Description: open
    Keywords: coseismic ruptures ; Central Apennines ; April, 6 2009 earthquake ; Aterno valley ; 04. Solid Earth::04.04. Geology::04.04.01. Earthquake geology and paleoseismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 5
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: In the present work we analyse one of the active normal faults affecting the central Apennines, i.e. the Mt. Morrone normal fault system. This tectonic structure, which comprises two parallel, NW-SE trending fault segments, is considered as potentially responsible for earthquakes of magnitude C 6.5 and its last activation probably occurred during the second century AD. Structural observations performed along the fault planes have allowed to define the mainly normal kinematics of the tectonic structure, fitting an approximately N 20 trending extensional deformation. Geological and geomorphological investigations performed along the whole Mt. Morrone south-western slopes permitted us to identify the displacement of alluvial fans, attributed to Middle and Late Pleistocene by means of tephro-stratigraphic analyses and geomorphological correlations with dated lacustrine sequences, along the western fault branch. This allowed to evaluate in 0.4 ± 0.07 mm/year the slip rate of this segment. On the other hand, the lack of synchronous landforms and/or deposits that can be correlated across the eastern fault segment prevented the definition of the slip rate related to this fault branch. Nevertheless, basing on a critical review of the available literature dealing with normal fault systems evolution, we hypothesised a total slip rate of the fault system in the range of 0.4 ± 0.07 to 0.8 ± 0.09 mm/year. Moreover, basing on the length at surface of the Mt. Morrone fault system (i.e. 22–23 km) we estimated the maximum expected magnitude of an earthquake that might originate along this tectonic structure in the order of 6.6–6.7.
    Description: Dipartimento della Protezione Civile Nazionale
    Description: In press
    Description: 3.2. Tettonica attiva
    Description: JCR Journal
    Description: open
    Keywords: Active fault ; Slip rate ; Maximum expected magnitude ; Continental stratigraphy ; Sulmona basin ; Central Apennines ; 04. Solid Earth::04.04. Geology::04.04.01. Earthquake geology and paleoseismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 6
    Publication Date: 2020-02-24
    Description: La conca Subequana costituisce una delle depressioni intermontane più orientali dell’Appennino abruzzese, situata a sud delle conche di L’Aquila e di Fossa-San Demetrio. L’evoluzione e l’assetto strutturale della conca Subequana sono stati condizionati dall’attività di un sistema di faglie che interessano il margine orientale della depressione e che sono individuabili lungo il versante occidentale del Monte Urano-Le Serre. Tale sistema di faglie, con direzione NW-SE, si segue con una certa continuità per circa 8-10 km. Questa struttura tettonica, caratterizzata da una evoluzione strutturale complessa, è stata interessata da movimenti prevalentemente distensivi nel corso del Quaternario, testimoniati dalla dislocazione di depositi continentali pleistocenici (Miccadei et al., 1997). Sono stati effettuati rilevamenti geologici e geomorfologici all’interno del bacino, con particolare riguardo alla zona del versante del monte Urano, finalizzati all’individuazione di elementi utili alla definizione dell’attività tardo-pleistocenica-olocenica di tale elemento tettonico. A tal fine sono state effettuate delle trincee geognostiche che hanno permesso di individuare la dislocazione di depositi riferibili ad un contesto cronologico relativo all’Olocene (con un evento di fagliazione in superficie posteriore a 2615±19BP), definendo così l’attività della struttura tettonica (Fig.1). Inoltre, le osservazioni effettuate hanno permesso di individuare elementi strutturali orientati NE-SW, dunque trasversali al sistema di faglie analizzato, localizzati nel settore compreso fra la conca Subequana e la terminazione meridionale della Valle dell’Aterno, nello specifico nell’area compresa fra i paesi di Castelvecchio Subequeo e Molina Aterno. Questi elementi strutturali sono responsabili della dislocazione di depositi fluviali, individuabili in destra idrografica del fiume Aterno, a poche centinaia di metri a sud di Molina Aterno. Anche se tali depositi non sono stati ancora cronologicamente vincolati, la loro dislocazione lungo queste faglie trasversali indica l’attività quaternaria (probabilmente tardo-quaternaria) di questi elementi tettonici. Tali osservazioni suggeriscono che queste faglie trasversali rappresentino delle trasfert faults (e.g. Peacock, 2002) che collegano il sistema di faglie del bacino subequano con quello della media Valle dell’Aterno, quest’ultimo già riconosciuto da diversi autori (e.g. Galadini e Galli, 2000). Inoltre, nell’ottica di ottenere maggiori informazioni sull’evoluzione quaternaria della conca Subequana, è stata condotta una campagna di misure di noise sismico ambientale nel bacino, volta ad indagare l’andamento profondo dell’interfaccia substrato carbonatico-riempimento continentale. I risultati ottenuti attraverso la tecnica dei rapporti spettrali HVSR di Nakamura, mostrano chiari picchi spettrali grazie al forte contrasto di impedenza tra i depositi quaternari ed il substrato calcareo. In particolare, lo spostamento della frequenza fondamentale di vibrazione dei sedimenti indica un approfondimento del bacino della zona tra Castel di Ieri e Castelvecchio Subequo. Tale assetto sarebbe paragonabile a quello osservato nelle depressioni tettoniche adiacenti del Fucino (Galadini e Messina, 2001) e della conca di Sulmona (Miccadei et al., 1998). Questo permetterebbe di ipotizzare un’evoluzione tettonica simile di questi bacini.
    Description: Dipartimento della Protezione Civile Nazionale
    Description: Published
    Description: Trieste
    Description: 3.2. Tettonica attiva
    Description: open
    Keywords: paleoseismology ; Subequana velley ; Central Apennines ; 04. Solid Earth::04.04. Geology::04.04.01. Earthquake geology and paleoseismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: Oral presentation
    Location Call Number Expected Availability
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