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  • 1
    Publication Date: 2007-04-17
    Print ISSN: 0096-3941
    Electronic ISSN: 2324-9250
    Topics: Geosciences
    Location Call Number Expected Availability
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  • 2
    Publication Date: 2020-02-12
    Keywords: 550 - Earth sciences
    Type: info:eu-repo/semantics/article
    Format: application/pdf
    Location Call Number Expected Availability
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  • 3
    Publication Date: 2020-02-12
    Keywords: 550 - Earth sciences
    Type: info:eu-repo/semantics/article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 4
    Publication Date: 2021-04-20
    Description: Alle ore 02.03 UTC di domenica 20 maggio 2012, la Rete Sismica Nazionale (RSN [Amato and Mele, 2008; Delladio, 2011]) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato un evento simico di magnitudo locale 5.9 che è stato avvertito in gran parte dell’Italia centro-settentrionale; l’evento è stato localizzato sotto la valle del Po in Emilia (44.89° N, 11.23° E e 6.3 km di profondità). Subito dopo la scossa principale, è stato attivato il Pronto Intervento Sismico dell’INGV al fine di installare una rete sismica temporanea ad integrazione delle stazioni permanenti già presenti in area epicentrale. Grazie alla collaborazione fra le sedi INGV di Ancona, Arezzo, Bologna, Irpinia (Grottaminarda), Milano, Pisa e Roma sono state installate 44 stazioni temporanee, di cui 10 in trasmissione real-time con la sala di sorveglianza simica della sede di Roma. Contemporaneamente altre 38 stazioni sismiche temporanee sono state inoltre installate dal Dipartimento della Protezione Civile – DPC (16 stazioni strong motion), dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS (8 stazioni stand-alone) e da enti francesi (14 stazioni stand-alone). In una seconda fase, l’8 giugno 2012, è stato attivato anche il Centro Operativo Emergenza Sismica (COES [Moretti et al., 2010a]), all’interno della Direzione di Comando e Controllo (Di.Coma.C.) del DPC predisposto presso l’Agenzia della Protezione Civile Regionale dell’Emilia Romagna (Bologna). L’allestimento e il coordinamento della struttura sono stati realizzati grazie alla collaborazione tra il Centro Nazionale Terremoti (CNT) e la Sezione di Bologna. Il COES ha garantito la comunicazione costante e diretta con i funzionari DPC presenti nell'area epicentrale. Allo stesso tempo, la struttura è stata proposta come supporto logistico per tutti i colleghi dell’INGV impegnati in attività nella zona epicentrale (reti sismiche Mobili, EMERSITO, GPS, EMERGEO, QUEST) e per sostenere il servizio dedicato alla “Comunicazione e Informazione” promosso a favore delle popolazioni colpite, degli operatori della protezione civile e dei volontari di soccorso. In questo lavoro saranno descritte le attività svolte nel primo mese di emergenza, le modalità e le tempistiche dell’intervento, le strutture coinvolte.
    Description: Published
    Description: 1-43
    Description: 1.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionale
    Description: N/A or not JCR
    Description: open
    Keywords: Emilia 2012 sequence ; Seismic networks ; Seismological data ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.06. Surveys, measurements, and monitoring
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 5
    Publication Date: 2021-06-15
    Description: L’Italia e l’Indonesia hanno avviato nel 2005-2006 un progetto di cooperazione sulle tematiche della mitigazione del rischio vulcanico. Nell’ambito di questo progetto è stata individuata la zona ovest di Sumatra come area di intervento. In particolare è stato preso in considerazione il vulcanoMarapi. Questo vulcano ha avuto frequente attività eruttiva nelle ultime decine di anni. L’ultima eruzione si è verificata nel 2004. La sua attività, sebbene di moderata intensità, pone un problema di protezione civile, poiché dal 1980 ad oggi ha causato diversi feriti e alcune vittime tra i turisti che hanno visitato l’area craterica sommitale. Allo scopo di monitorare lo stato di attività del Marapi, nell’ambito del citato progetto è stata realizzata una rete sismica a larga banda composta da 4 stazioni e basata su sensori Guralp GMG-40T da 60s di periodo e su acquisitori di tipo GAIA2, prodotti presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La strumentazione è stata portata dall’Italia ed è stata installata da un gruppo di lavoro formato da italiani ed indonesiani. Oltre all’installazione della strumentazione in campagna è stato necessario allestire un vero e proprio Centro di Monitoraggio presso l’Osservatorio di Bukittinggi, in prossimità delle pendici nordoccidentali del vulcano, dotato di calcolatori per l’acquisizione, l’analisi dei dati e la loro archiviazione. Il sistema per ilmonitoraggio sismologico realizzato alMarapi costituisce un importante strumento di prevenzione del rischio associato all’attività di questo vulcano e sta permettendo di creare un ricco data set utile a caratterizzare la sismicità della struttura vulcanica e dell’area circostante. Da un’analisi preliminare dei dati registrati nel periodo 19/10/2006 - 24/11/2008 si evidenzia che il vulcanomanifesta una sismicità di tipo VT ed LP. Nell’ agosto 2007 sono stati inoltre registrati segnali probabilmente attribuibili a modesta attività esplosiva nell’area sommitale. Italy and Indonesia started a cooperation project in 2005-2006 to cover issues for the mitigation of volcanic risk. In this project, the west area of Sumatra was identified as the area for intervention. In particular, the Marapi volcano was considered. This volcano has shown frequent eruptive activity over recent decades, with the last eruption occurring in 2004. Although its activity is of moderate intensity, it creates a civil protection problem, because since 1980 it has resulted in several injuries and a number of deaths among the tourists who visit the summit crater area. To monitor the activity of Marapi volcano as part of this project, a broadband seismic network has been implemented that consists of four stations based on Guralp GMG 40T sensors with period of 60 s and on GAIA2 data-loggers, which are produced at the INGV. The instrumentation was brought from Italy and was installed by a working group comprising Italians and Indonesians. In addition to the instrumentation in the field, it was necessary to set up a monitoring centre in the Bukittinggi Observatory, which is near the north-western slopes of the Marapi volcano. This is equipped with computers for data acquisition, analysis and archiving. The system for seismological monitoring that has been realized atMarapi volcano is an important tool in the prevention of the risk associated with this volcano, and it is providing a rich dataset that will be of great use for the characterization of the seismicity of the Marapi volcanic structure and the surrounding area. A preliminary analysis of the data recorded during the period 19/10/2006 - 24/11/2008 evidences that the volcano shows VT and LP seismicity. In August 2007 were also recorded signals probably attributable to small explosive activity in the summit area.
    Description: INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
    Description: Published
    Description: 5-21
    Description: 1.4. TTC - Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive
    Description: N/A or not JCR
    Description: open
    Keywords: Monitoraggio ; Sismologia ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.06. Surveys, measurements, and monitoring ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.08. Volcano seismology ; 05. General::05.02. Data dissemination::05.02.02. Seismological data
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 6
    Publication Date: 2021-06-08
    Description: Il 6 aprile 2009 (3.32 locali) un terremoto di Mw 6,3 ha colpito la regione Abruzzo (Italia centrale) producendo un enorme danno alla città de L'Aquila e ai paesi limitrofi causando circa 300 morti e 60.000 senza fissa dimora. A seguito di questo evento sismico, la struttura di Pronto Intervento dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), si è rapidamente attivata installando in area epicentrale due reti sismiche temporanee (Re.Mo.Tel. in real-time e Re.Mo. in stand-alone) ed il Centro Operativo Emergenza Sismica. In questo lavoro presentiamo come si e’ svolta la campagna sismica della Re.Mo., avente l’obiettivo di acquisire dati di alta qualità e dettaglio per studiare le sorgenti sismiche, l’evoluzione spazio temporale della sequenza e caratterizzare attraverso la microsismicita’ le strutture di faglia attivate ed le proprieta’ del mezzo circostante. Saranno descritte nel dettaglio l’installazione compiuta a poche ore dal mainshock, il suo sviluppo legato all’evoluzione della sequenza sismica, fino alla sua dismissione nel Marzo 2010.
    Description: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
    Description: Published
    Description: 1.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionale
    Description: open
    Keywords: Instruments and techniques ; Seismic monitoring ; Emergency ; 04. Solid Earth::04.03. Geodesy::04.03.06. Measurements and monitoring
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: report
    Location Call Number Expected Availability
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  • 7
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: Durante gli ultimi due anni l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha sviluppato un importante infrastruttura di pronto intervento (la Rete Mobile Real-Time di Pronto Intervento), al fine di incrementare il numero di stazioni della Rete Sismica Nazionale dell’INGV (RSN) in zona epicentrale a seguito di eventi sismici rilevanti. Gli obiettivi principali della Rete Mobile Real-Time di Pronto Intervento sono il miglioramento delle localizzazioni epicentrali calcolate dalla Sala di Monitoraggio dell’INGV e l’abbassamento della soglia di detezione della micro-sismicità in area epicentrale durante una sequenza sismica. La Rete Mobile Real-Time di Pronto Intervento è composta da stazioni sismiche remote i cui dati sono telemetrati tramite ponte radio UHF (Ultra High Frequency) presso dei centri d’acquisizione intermedi (definiti “sottonodi”). I sottonodi sono a loro volta connessi tramite Wi-Fi ad un “centro stella” (nodo), ove è situato un sistema di trasmissione satellitare (Libra VSAT Nanometrics), tramite il quale vengono inviati i dati in tempo reale al centro acquisizione della Sala di Monitoraggio dell’INGV di Roma. L’acquisizione dati è ridondata inoltre presso la sala Disaster Recovery dell’Osservatorio di Grottaminarda. Il sistema d’acquisizione di dati sismici è costituito da un datalogger a tre canali, equipaggiato con un convertitore AD ad alta risoluzione (a 24 bit), dotato di un clock di precisione basato su timing GPS. I sensori sismici utilizzati presso le stazioni remote sono accelerometri Episensor FBA ES-T (Kinemetrics) con fondo scala a 2G e velocimetri a corto periodo (Lennartz Le Lite 3D). Il sistema di trasmissione dati, come accennato, si avvale di diversi apparati installati presso le stazioni remote, i sottonodi, ed il centro stella. Presso le stazioni remote è installato un radio modem operante in banda UHF (da 380 a 470 MHz), per il trasferimento trasparente di dati asincroni in modalità half-duplex. L’apparato modula in etere a 9.600 bps, realizzando collegamenti da 2 a 50 chilometri, in funzione dell’orografia locale e del sistema d’antenna utilizzato. Presso i sottonodi viene utilizzato un apparato WiFi (Wireless Fidelity) operante con frequenza di 2.4 GHz per collegamenti IP fino a 54 Mbit/s. Presso i sottonodi i dati sismici ricevuti dalle stazioni remote vengono inviati, tramite ponte Wi-Fi, al centro stella. Presso il centro stella la trasmissione dati avviene tramite il ricetrasmettitore Cygnus Nanometrics. Esso permette l’invio dei dati ricevuti alla Sala di Monitoraggio tramite collegamento satellitare. Il protocollo di trasmissione satellitare dedicato sul link VSAT è di tipo IP, ma può avvenire anche su apparati esterni quali fibra ottica, linee telefoniche, ecc. Per conseguire una maggiore flessibilità d’impiego, tale sistema dispone di due differenti frequenze di trasmissione, disponibili su satellite Intelsat ed HellaSat. Tutto ciò permette di orientare la parabola in due diverse direzioni, in modo da poter ovviare l’eventuale presenza di ostacoli come alberi, montagne o edifici. L’intera struttura racchiude queste tre diverse tecnologie di trasmissione dati (UHF, Wi-Fi e satellitare) al fine di garantire maggiore flessibilità di utilizzo; questo permette di affrontare l’emergenza sismica in tutte le condizioni logistiche e/o meteorologiche mirando a rapidi tempi di intervento (raggiungimento della zona epicentrale e istallazione). L’installazione della Rete Mobile Real-Time di Pronto Intervento viene gestita e coordinata all’interno di un Sistema Informativo Geografico (GIS) che consente la scelta della disposizione geografica ottimale delle stazioni della rete di pronto intervento intorno all’area epicentrale. Il database geografico utilizzato durante l’emergenza sismica contiene informazioni territoriali di vario tipo in area epicentrale. L’INGV dispone infatti di database geografici contenenti dati territoriali di tutto il territorio nazionale le cui categorie, utili ai fini della gestione dell’emergenza sismica, sono: Ubicazione delle stazioni delle reti di monitoraggio; Cartografia topografica IGM (1:25000, 1:50000, 1:100000); Modello digitale del terreno IGM; Uso del suolo; Viabilità e grafo stradale; Catologhi di sismicità storica e strumentale; Mappe di pericolosità sismica e del territorio; Database delle Sorgenti sismogenetiche; Mappe di scuotimento; Mappe di osservazioni macrosismiche. I dati sopra elencati sono utilizzati per la realizzazione di analisi di superficie (surface spatial analysis, Viewshed, Observer Point) che consentono la produzione di scenari utili per l’individuazione delle aree più favorevoli alla collocazione degli apparati della rete Real Time. Il terremoto de L’Aquila del 6 aprile 2009 è stato il primo caso di utilizzo dell’intera infrastruttura di pronto intervento. A meno di 6 ore dalla scossa principale (Mw 6.3 delle ore 01:32 GMT) il primo accelerometro inviava già dati alla Sala di Monitoraggio dell’INGV di Roma. A 3 giorni dall’evento la struttura di pronto intervento installata era costituita da 9 stazioni sismiche real-time. Oltre alla Rete Real Time di Pronto Intervento l’INGV ha installato 5 nuove stazioni GPS permanenti nel territorio abruzzese a seguito dell’evento del 6 aprile (Fig. 3). Le stazioni GPS permanenti presenti nel settore aquilano precedentemente al terremoto erano infatti caratterizzate da un’interdistanza troppo elevata, tale da non consentire una risoluzione spaziale adeguata del campo di spostamento co- e postsismico. A poche ore di distanza dall’evento sismico del 6 aprile si è quindi attivata una squadra di pronto intervento dell’INGV coadiuvata anche da personale del DPC-Ufficio Sismico e dell’ISPRA. A partire dal 7 aprile 2009, e fino al 17 dello stesso mese, sono state installate 5 nuove stazioni GPS permanenti (3 stazioni appartenenti alla Rete Integrata Nazionale GPS dell’INGV, 1 stazione del DPC-Ufficio Sismico ed una stazione dell’ISPRA) nei settori limitrofi all’epicentro della scossa principale della sequenza dell’aquilano. In tutte e 5 i casi la stazione GPS è stata monumentata, installata e avviata nell’arco di 5-6 ore. Su tutte le stazioni GPS è stata impostata sia un’acquisizione del dato GPS a 30 secondi sia un ringbuffer con campionamento a 10 Hz, in modo da permettere la registrazione dell’intera deformazione cosismica (sia statica che dinamica) in caso di ulteriore evento sismico. Nelle settimane successive è stata poi ottimizzata la trasmissione dei dati GPS, utilizzando un sistema di trasmissione dati via GPRS/UMTS implementato dal ST-Osservatorio di Grottaminarda.
    Description: Published
    Description: Trieste- Italy
    Description: 1.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionale
    Description: open
    Keywords: Re.Mo.Tel ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.06. Surveys, measurements, and monitoring
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: Conference paper
    Location Call Number Expected Availability
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  • 8
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: Il monitoraggio sismico e vulcanico del territorio nazionale rappresenta uno dei principali compiti istituzionali dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). L’INGV svolge tale importante funzione attraverso la gestione e la manutenzione di reti sismiche di diversa tipologia e a differente scala che consentono di monitorare il territorio nazionale in tempo reale. Tre sale di sorveglianza, una sismica presso la sede centrale di Roma e due vulcaniche presso la Sezione di Catania e l’Osservatorio Vesuviano di Napoli, con personale qualificato in turno H24, consentono di elaborare e comunicare tempestivamente al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale (DPC) e alle sue strutture regionali eventuali stati di allarme e il livello dell’emergenza. Il Centro Nazionale Terremoti (CNT) è la sezione dell’INGV preposta al monitoraggio sismico del territorio italiano ed interviene in questo importante servizio attraverso la gestione e la manutenzione della Rete Sismica Nazionale (RSN) in collaborazione con le altre sedi dell’INGV dislocate sul territorio e con gli uffici tecnici locali. Competenza del CNT è anche la rete sismica euro-mediterranea (MedNet): una rete di stazioni sismiche a larga banda dislocate nei Paesi che circondano il Mediterraneo in condivisione con molti istituti geofisici. Negli ultimi anni tali reti sono cresciute sia come numero di stazioni che come tecnologia, consentendo di controllare in maniera estesa lo spettro di frequenze emesse dalla sorgente sismica e la ciclicità delle strutture sismogenetiche. In alcune aree del territorio nazionale l’alta densità di tali reti sismiche rende possibile una soglia di detezione degli eventi molto bassa e localizzazioni di elevata precisione che permettono di associare la micro-sismicità alle strutture sismo-genetiche. Tuttavia questo non è tecnicamente ed economicamente possibile in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale. Per tale motivo si fa spesso ricorso all’uso di reti temporanee in esperimenti mirati allo studio di aree a peculiare rischio sismico e vulcanico o, in caso di forti terremoti, per aumentare la densità della rete già presente e migliorare il monitoraggio in real-time in modo tale da analizzare con maggior dettaglio l’evoluzione della sequenza. Unità specializzate nella gestione di reti sismologiche temporanee sono presenti in diverse sedi dell’INGV. Esse lavorano in completa autonomia sul territorio di competenza ma sono in grado di realizzare un buon livello di sinergia là dove esperimenti ed emergenze sismiche richiedano una stretta collaborazione. La struttura più grande, sia come numero di strumenti a disposizione (più di 200 tra digitalizzatori e sensori) che come personale impegnato, è la Rete Sismica Mobile (RSM) del CNT che è organizzata in modo da rendere possibile l’impiego della strumentazione in più esperimenti mantenendo una quota di strumenti riservata per gli interventi di emergenza. In questo rapporto tecnico presentiamo la struttura organizzativa ed operativa della RSM del CNT, la strumentazione in uso presso di essa e le diverse configurazioni possibili per le stazioni sismometriche temporanee con l’obiettivo di fornire un manuale d’uso ai ricercatori, tecnologi e tecnici che si interfacciano con la RSM, sia durante l’attività scientifica ordinaria (esperimenti di sismica passiva e attiva) che straordinaria (emergenze sismiche).
    Description: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
    Description: Published
    Description: 1.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionale
    Description: open
    Keywords: Seismic monitoring ; Instruments and techniques ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.06. Surveys, measurements, and monitoring ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.10. Instruments and techniques
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: report
    Location Call Number Expected Availability
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  • 9
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: The largest dataset ever recorded during a normal fault seismic sequence was acquired during the 2009 seismic emergency triggered by the damaging earthquake in L'Aquila (Italy). This was possible through the coordination of different rapid-response seismic networks in Italy, France and Germany. A seismic network of more than 60 stations recorded up to 70,000 earthquakes. Here, we describe the different open-data archives where it is possible to find this unique set of data for studies related to hazard, seismotectonics and earthquake physics. Moreover, we briefly describe some immediate and direct applications of emergency seismic networks. At the same time, we note the absence of communication platforms between the different European networks. Rapid-response networks need to agree on common strategies for network operations. Hopefully, over the next few years, the European Rapid-Response Seismic Network will became a reality.
    Description: Published
    Description: 392-399
    Description: 1.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionale
    Description: JCR Journal
    Description: open
    Keywords: Rapid Response Networks ; L'Aquila ; 04. Solid Earth::04.02. Exploration geophysics::04.02.07. Instruments and techniques
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 10
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: Following the January 17, 2002 catastrophic eruption of the Nyiragongo Volcano (Democratic Republic of Congo) located in the western branch of the East African Rift, a great effort has been devoted to the seismic surveillance of this volcanic area. The 2002 eruption destroyed one/tenth of the city of Goma, leaving more than 100,000 homeless. In order to correctly monitor the seismic activity at Nyiragongo volcano for both scientific and civil defence purposes, the Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in cooperation with GVO (Goma Volcanological Observatory), between November 2003 and May 2004 installed a new telemetered seismic network consisting of seven digital stations. The network is operational and seismic signals are continuously recorded at the GVO. In this study, we focus mainly on two aspects: (1) the deployment, in the field, of this new digital seismic network and the related real-time data acquisition system, and (2) the first results from a preliminary data analysis based on 6-month seismic recordings. Based on the waveforms and spectral analysis, long-period and very long period events (both, tectonic and volcanic-tectonic earthquakes), have been detected. Furthermore, we succeeded in locating more than 100 earthquakes. These results should strongly encourage the use of such a network data for seismotectonic studies of the area.
    Description: Published
    Description: 117-127
    Description: 1.4. TTC - Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive
    Description: N/A or not JCR
    Description: reserved
    Keywords: East African Rift System ; Earthquake ; Telemetered ; Seismic network ; Seismic signals ; Volcano ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.08. Volcano seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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