ISSN:
1572-9648
Keywords:
Finite strain
;
Plasticity
;
Thermomechanics of continua
Source:
Springer Online Journal Archives 1860-2000
Topics:
Mechanical Engineering, Materials Science, Production Engineering, Mining and Metallurgy, Traffic Engineering, Precision Mechanics
,
Physics
Description / Table of Contents:
Sommario Dal 1870 ad oggi, tra i postulati fondamentali della maggior parte delle teorie della plasticità nei solidi ordinati è stata inclusa l'ipotesi di incompressibilità, considerata come vincolo interno, con la tacita assunzione che le rotazioni rigide del corpo divenissero grandi al crescere della deformazione finita, uno storico errore di interpretazione delle osservazioni di Tresca nel dominio di sforzi costanti, nel presupposto che lo scorrimento semplice sia sempre una forma di deformazione ammissibile. Le scoperte di laboratorio degli anni '70 che un vincolo interno di forma molto diversa dal vincolo di incomprimibilità è valido per i solidi ordinati con deformazioni finite, e, con riferimento a quanto detto sopra, la teoria generale delle deformazioni plastiche finite che derivò da queste scoperte di laboratorio negli anni '80 hanno fatto sorgere i problemi trattati in questo lavoro. Come illustrazione, gli esperimenti definitivi di P.W. Bridgman del 1946 sulla compressione bidimensionale dell' acciaio sono paragonati a quelli del suo riesame più dettagliato del 1980.
Notes:
Abstract From the 1870s to the present, basic tenets of most theories of plasticity in ordered solids have included the assumption of incompressibility as an internal constraint, the tacit belief that rigid body rotations become large as the finite strain increases, the historical misinterpretation of the location and stress configuration of Tresca's observations for his domain of constant stress, and the unquestioned foregone conclusion that simple shear is always a permissible form of deformation. The laboratory finding in the 1970s that an internal constraint very different from incompressibility applies at finite strain in ordered solids and, with respect to all of the above, the general theory of finite strain plasticity that followed from this laboratory discovery in the 1980s, have raised questions that are described in the present paper. As illustrative, the definitive experiment of P. W. Bridgman in 1946 on the two-dimensional compression of steel is compared with its restudy in more comprehensive detail during the 1980s.
Type of Medium:
Electronic Resource
URL:
http://dx.doi.org/10.1007/BF00420818
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