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  • 04.06. Seismology  (15)
  • 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.99. General or miscellaneous  (1)
  • 1
    Publication Date: 2020-12-03
    Description: We present the first high-quality catalog of early aftershocks of the three mainshocks of the 2016 central Italy Amatrice-Visso-Norcia normal faulting sequence. We located 10,574 manually picked aftershocks with a robust probabilistic, non-linear method achieving a significant improvement in the solution accuracy and magnitude completeness with respect to previous studies. Aftershock distribution and relocated mainshocks give insight into the complex architecture of major causative and subsidiary faults, thus providing crucial constraints on multi-segment rupture models. We document reactivation and kinematic inversion of a WNW-dipping listric structure, referable to the inherited Mts Sibillini Thrust (MST) that controlled segmentation of the causative normal faults. Spatial partitioning of aftershocks evidences that the MST lateral ramp had a dual control on rupture propagation, behaving as a barrier for the Amatrice and Visso mainshocks, and later as an asperity for the Norcia mainshock. We hypothesize that the Visso mainshock re-activated also the deep part of an optimally oriented preexisting thrust. Aftershock patterns reveal that the Amatrice Mw5.4 aftershock and the Norcia mainshock ruptured two distinct antithetic faults 3-4 km apart. Therefore, our results suggest to consider both the MST cross structure and the subsidiary antithetic fault in the finite-fault source modelling of the Norcia earthquake.
    Description: Published
    Description: 6921
    Description: 4T. Sismicità dell'Italia
    Description: JCR Journal
    Keywords: 2016 Amatrice-Visso-Norcia seismic sequence (central Italy) ; high-quality catalog of early Aftershocks ; 04.06. Seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 2
    Publication Date: 2019-12-02
    Description: In questo lavoro presentiamo il catalogo completo delle localizzazioni dei terremoti appartenenti alla più importante sequenza sismica avvenuta in Italia negli ultimi 30 anni, ovvero la sequenza sismica di Amatrice-Visso-Norcia (AVN) iniziata il 24 Agosto del 2016 in Appennino centrale. Si tratta di 102582 eventi sismici registrati dalle 129 stazioni della Rete Sismica Nazionale (RSN, http://doi.org/10.13127/SD/X0FXNH7QFY) e della rete temporanea installata nella regione epicentrale (Moretti et al., 2016), dal 14 agosto 2016 al 31 agosto 2018 e analizzati manualmente dagli analisti del Bollettino Sismico Italiano (BSI, http://cnt.rm.ingv.it/bsi). Le fasi P ed S e le ampiezze di questi terremoti, stimate in tempo reale nella sala di sorveglianza dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Roma, sono state successivamente riviste in dettaglio, per tutti gli eventi di M≽ 2.3, con l’intento di aumentare la qualità dei parametri di localizzazione e della stima della magnitudo. Gli analisti hanno inoltre inserito le fasi P ed S osservate a quelle stazioni che il sistema di acquisizione non aveva eventualmente incluso nelle soluzioni automatiche in real-time. Per i primi mesi della sequenza l'analisi ha riguardato anche l’integrazione delle registrazioni di 9 stazioni temporanee standalone che non entravano automaticamente nelle localizzazioni della sala sismica; per i giorni nei quali si sono verificati gli eventi di M≽ 5.5 la revisione è stata particolarmente accurata anche per eventi di magnitudo inferiore a 2.3 (Improta et al. 2019) Il dataset così costruito consiste in 25496 terremoti rivisti dagli analisti del bollettino (versione 1000) e 77426 eventi elaborati dai turnisti in sala sismica (versione 100). Le 1705987 fasi P che ne sono derivate, e le 1271757 fasi S, sono disponibili nel database ISIDe (DOI: 10.13127/ISIDe). Tutte le letture dei tempi di arrivo sono state utilizzate per localizzare gli ipocentri della sequenza utilizzando il codice di inversione non lineare NonLinLoc (NLL, Lomax et al., 2001): l’utilizzo di questa tecnica ha migliorato, rispetto ai lavori precedenti, la stima dei parametri ipocentrali fornendo delle soluzioni più robuste ai fini della ricostruzione sismotettonica dell’area interessata dalla sequenza sismica AVN. Rispetto ai dati forniti in tempo reale dal personale in servizio di sorveglianza sismica dell’INGV, questo nuovo catalogo presenta un notevole miglioramento in termini di omogeneità della stima della ML, almeno nel range definito dalla soglia inferiore di revisione pari a ML≽ 2.3. Questa maggiore omogeneità del catalogo permetterà ulteriori analisi per la stima della Mc (Magnitudo di completezza). Inoltre, all’interno del catalogo sono presenti 75 terremoti con ML≽4.0: per 47 di questi eventi sismici abbiamo calcolato il meccanismo focale a partire dalle prime polarità utilizzando il codice FPFIT (Reasenberg and Oppenheimer, 1985). Un catalogo di questo tipo, di alta qualità, basato quindi su un imponente numero di fasi e ampiezze riviste manualmente, ha una particolare importanza e può essere un valido riferimento per l’applicazione per esempio di tecniche di detection basate sulla crosscorrelazione di registrazioni di terremoti templates, per la validazione di cataloghi composti da letture automatiche dei tempi di arrivo, o anche per l’ottimizzazione di algoritmi di picking automatici. La qualità delle localizzazioni dei mainshocks e degli aftershocks della sequenza sismica AVN diventa fondamentale per capire l'analisi dell'evoluzione spazio-temporale della sismicità, anche di bassa magnitudo, e le complesse geometrie delle faglie attivate durante la sequenza sismica, contestualmente alle relazioni tra esse esistenti.
    Description: Published
    Description: Roma - Italia
    Description: 4IT. Banche dati
    Keywords: Bollettino Sismico Italiano ; Catalogo ; sequenza sismica ; Amatrice-Visso-Norcia ; 04.06. Seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: Conference paper
    Location Call Number Expected Availability
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  • 3
    Publication Date: 2018-03-14
    Description: Nella Struttura Terremoti dell’INGV la Linea di Attività T5 “Sorveglianza sismica ed operatività postterremoto” si occupa delle attività di sviluppo di strumenti e procedure per la valutazione in tempo reale degli effetti di terremoti e tsunami e della gestione delle emergenze sismiche. Uno dei suoi obiettivi del 2015 era la formalizzazione dei protocolli di intervento di Gruppi d’Emergenza, avvenuta per Emergeo, Emersito, IES, QUEST e Sismiko con Decreto del Presidente nel luglio 2015. Altro obiettivo era l’elaborazione di un Protocollo di Ente per la gestione delle emergenze sismiche. La bozza preparata nel 2015 prevede l’importante novità dell’Unità di Crisi, mai formalizzata in precedenza. Attraverso questo Protocollo di Ente si auspica di migliorare la risposta logistico-operativa dell’INGV durante l’emergenza, di avere una più rapida conoscenza del fenomeno in corso e di realizzare un’efficace comunicazione verso Protezione Civile, media e pubblico. Per verificare il tutto è stata organizzata un’esercitazione in cui è stato simulato un terremoto di magnitudo 6.4 nel basso Lazio. Si sono così sperimentate l’efficacia del flusso azioni/informazioni durante un’emergenza, il funzionamento dell’Unità di Crisi, la funzionalità dei protocolli dei Gruppi d’Emergenza, l’efficienza delle attività in sede per gli aspetti tecnico-logistici, il flusso di comunicazione interno e le comunicazioni istituzionali esterne (queste ultime simulate). In questo articolo sono descritte le fasi di organizzazione ed attuazione dell’esercitazione. Inoltre, durante il suo svolgimento, la valutazione dell’efficacia dell’organizzazione e delle attività svolte dai gruppi coinvolti è stata affidata ad alcuni osservatori e qui è allegata l’elaborazione dei commenti riportati. Abbiamo fatto infine una sintesi dei risultati positivi e delle criticità emerse dall’esercitazione, attività così importante a nostro avviso da considerarne indispensabile la ripetizione con cadenza quanto meno annuale.
    Description: Published
    Description: 1SR. TERREMOTI - Servizi e ricerca per la Società
    Description: N/A or not JCR
    Description: open
    Keywords: Esercitazione emergenza simica ; 04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 4
    Publication Date: 2019-08-19
    Description: La sequenza sismica Amatrice-Visso-Norcia (AVN s.s. nel seguito) include il terremoto più forte avvenuto negli ultimi 30 anni in Italia ed è caratterizzata da molteplici eventi di magnitudo superiore a 5.0. La sequenza sismica è iniziata il 24 agosto 2016 con due terremoti di Mw 6.0 e Mw 5.4 nella zona di Amatrice (RI) ed è proseguita con altri due terremoti forti avvenuti il 26 ottobre, Mw 5.4 e Mw 5.9 nell’area compresa tra i comuni di Visso (MC), Castel S.Angelo sul Nera (MC), Norcia (PG) e Arquata del Tronto (AP). Il 30 ottobre si è verificato l’evento più forte della sequenza (Mw 6.5), con epicentro non lontano da Norcia, che ha colpito un vasto settore dell'Italia centrale, interessando ben quattro regioni (Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo). Nel mese di gennaio 2017 ed in particolare il 18 gennaio quattro eventi con magnitudo maggiore o uguale a 5.0 si sono verificati nell’area meridionale della sequenza nei pressi dei paesi di Capitignano e Barete. Gli analisti del Bollettino Sismico Italiano (BSI) hanno deciso di revisionare tutta la sequenza dal 24 agosto 2016 al 31 agosto 2018 considerando solo gli eventi con magnitudo maggiore o uguale a ML=2.3 mentre, come già era stato riportato nel precedente report del BSI, i terremoti che hanno seguito immediatamente i principali eventi della sequenza: quelli del 24 agosto, del 26 e del 30 ottobre 2016 sono stati rivisti anche per magnitudo più basse. A partire dal 1 settembre 2018 gli eventi nella zona della sequenza sono stati revisionati dagli analisti del BSI a partire da ML≥1.5 come nel resto del territorio italiano.
    Description: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
    Description: Published
    Description: 4IT. Banche dati
    Keywords: La sequenza sismica Amatrice-Visso-Norcia ; Bollettino Sismico Italiano ; 04.06. Seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: report
    Location Call Number Expected Availability
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  • 5
    Publication Date: 2019-02-19
    Description: La sequenza sismica Amatrice-Visso-Norcia (AVN s.s. nel seguito) include il terremoto più forte avvenuto negli ultimi 30 anni in Italia ed è caratterizzata da molteplici eventi di magnitudo superiore a 5.0. La sequenza sismica è iniziata il 24 agosto 2016 con due terremoti di Mw 6.0 e Mw 5.4 nella zona di Amatrice (RI) ed è proseguita con altri due terremoti forti avvenuti il 26 ottobre, Mw 5.4 e Mw 5.9 nell’area compresa tra i comuni di Visso (MC), Castel S.Angelo sul Nera (MC), Norcia (PG) e Arquata del Tronto (AP). Il 30 ottobre si è verificato l’evento più forte della sequenza (Mw 6.5), con epicentro non lontano da Norcia, che ha colpito un vasto settore dell'Italia centrale, interessando ben quattro regioni (Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo).
    Description: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
    Description: Unpublished
    Description: 1SR. TERREMOTI - Servizi e ricerca per la Società
    Keywords: La sequenza sismica Amatrice-Visso-Norcia ; Bollettino Sismico Italiano ; early aftershocks ; 04.06. Seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: report
    Location Call Number Expected Availability
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  • 6
    Publication Date: 2019-06-18
    Description: I parametri dei terremoti registrati dalla Rete Sismica Nazionale Italiana, localizzati nelle sale di monitoraggio di Roma, Napoli e Catania, sono immediatamente disponibili sul web, alla pagina http://terremoti.ingv.it/, e nell’Italian Seismological Instrumental and parametric Data-base (ISIDe working group (2016) version 1.0, DOI: 10.13127/ISIDe). Gli analisti del Bollettino Sismico Italiano (BSI) ricontrollano i parametri dei terremoti localizzati, inserendo pesi e polarità degli arrivi delle onde sismiche e integrando, inoltre, i dati letti in sala con tutti quelli disponibili nel sistema di acquisizione. Dal 1985 i dati del bollettino sono consultabili nel data-base ISIDe.
    Description: Istituto Nazionale di Geofisica - Dipartimento di Protezione Civile
    Description: Published
    Description: 4IT. Banche dati
    Keywords: Bollettino Sismico Italiano ; maggio – agosto 2017 ; 04.06. Seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: report
    Location Call Number Expected Availability
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  • 7
    Publication Date: 2019-06-18
    Description: I parametri dei terremoti registrati dalla Rete Sismica Nazionale Italiana, localizzati nelle sale di monitoraggio di Roma, di Napoli e di Catania sono immediatamente disponibili sul web, alla pagina http://terremoti.ingv.it/, e nell’Italian Seismological Instrumental and parametric Data-base (ISIDe working group (2016) version 1.0, DOI: 10.13127/ISIDe). Gli analisti del Bollettino Sismico Italiano (BSI) ricontrollano i parametri dei terremoti calcolati, inserendo pesi e polarità degli arrivi delle onde sismiche e integrando, inoltre, i dati letti in sala con tutti quelli disponibili nel sistema di acquisizione. Dal 1985 i dati del bollettino sono consultabili nel data-base ISIDe.
    Description: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Dipartimento di Protezione Civile
    Description: Published
    Description: 4IT. Banche dati
    Keywords: Bollettino Sismico Italiano ; settembre – dicembre 2017 ; 04.06. Seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: report
    Location Call Number Expected Availability
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  • 8
    Publication Date: 2019-03-27
    Description: During the winter 2012, from 20 January to 4 February, the German oceanographic FS METEOR cruise (M86/3) took place in the central-southern Adriatic Sea in the frame of “Adria LithosPHere InvestigAtion” (ALPHA [Kopp et al., 2013]). The primary goal of the project was high-resolution tomographic imaging of the crust and lithospheric mantle underneath the southern Adriatic Sea, the Apulia eastern margin and the external zone of the Dinaric thrust-belt by collecting offshore-onshore seismic data along three multi-fold wide-aperture profiles. The definition of reliable velocity models of the Adriatic lithosphere was considered crucial for a better understanding of the structure, fragmentation, geodynamic evolution, and seismotectonics of the Adria-Apulia microplates. The ALPHA Project was coordinated by Helmholtz Centre for Ocean Research Kiel, Germany (GEOMAR), former Leibniz Institute of Marine Sciences (German: Leibniz-Institut für Meereswissenschaften, IFM-GEOMAR) and conducted in close cooperation with different European institutions of Germany, Albania, Croatia, Italy and Montenegro. The Istituto Nazionale di Geofisica Vulcanologia (INGV) participated by deploying land stations along two transects in the Apulia and Gargano Promontory to extend westwards the seismic profiles. The primary goal was to record shallow-to-deep seismic phases travelling along the transition between the Adriatic basin and the Apulia foreland. In this paper we present the field work related to the two Italian onshore transects, the recorded data, and the processing flow developed to highlight crustal and mantle refractions and wide-angle reflections.
    Description: Published
    Description: 1T. Struttura della Terra
    Description: JCR Journal
    Keywords: active seismic experiment ; temporary seismic network ; deep structure ; 04.06. Seismology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 9
    Publication Date: 2023-02-23
    Description: The Val d’Agri basin is one of the areas of highest seismic hazard in Italy. Moreover, widespread residential buildings with high seismic vulnerability, a water reservoir, and infrastructures related to hydrocarbon exploitation contribute to increasing the local seismic risk. The basin is several kilometers wide, about 400 m deep, and filled by continental, Quaternary sediments. In this paper we analyse earthquake weak ground motions and ambient noise measurements to investigate local site effects. Data were recorded by eight seismic stations deployed along a 7 km long transect that runs SW-NE across the central part of the basin. The stations operated for three years. Four stations were installed within the basin, two near its edges, and two outside on limestone outcrops. Good quality recordings from about eighty local and regional earthquakes (with average distance from the basin 400 km and 40 km respectively, and ML in the 1.2 - 6.5 range) evidence significant ground motion amplification both in the peak values and durations for the basin stations relative to the hard-rock one. Site effects have been investigated by computing: (1) standard spectral ratios with respect to the hard-rock station (H/Hrif), (2) single-station H/V spectral ratios, (3) simplified 1-D and 2-D numerical modelling based on subsurface information. Earthquake recordings for sites within the basin show: (i) significant ground motion amplifications in a wide frequency range (0.5-7 Hz), (ii) a dominant low-frequency peak around 0.7 - 1 Hz with amplification factors between 3 and 7, (iii) secondary peaks around 1.5 Hz and 3 Hz. Single-station techniques confirm a clear peak or bump around 0.6 - 1 Hz that we therefore relate to the fundamental resonance frequency of the sites. Frequency-time and particle motion analyses performed on earthquake data indicate that the observed ground motion amplifications cannot be fully explained by simple 1-D propagation effects, so we carried out several 2-D numerical simulations in order to better investigate the basin seismic response. The results evidence a role played by basin edge effects on the observed ground motion amplifications. Besides, the response of the basin is controlled by lateral heterogeneities between coarse cemented deposits filling the eastern depocenter and low-velocity softer deposits widespread in the central-western sector.
    Description: Published
    Description: 84-102
    Description: 5T. Sismologia, geofisica e geologia per l'ingegneria sismica
    Description: JCR Journal
    Keywords: site effects ; Val d’Agri ; spectral ratios ; 2-D modeling ; 04.06. Seismology ; 04.04. Geology
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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  • 10
    Publication Date: 2022-12-01
    Description: An accurate survey of old and new datasets allowed us to probe the nature and role of fluids in the seismogenic processes of the Apennines mountain range in Italy. New datasets include the 1985–2021 instrumented seismicity catalog, the computed seismogenic thickness, and geodetic velocities and strains, whereas data from the literature comprise focal mechanism solutions, CO2 release, Moho depth, tomographic seismic velocities, heat flow and Bouguer gravity anomalies. Most of the inspected datasets highlight differences between the western and eastern domains of the Apennines, while the transition zone is marked by high geodetic strain, prevailing uplift at the surface and high seismic release, and spatially corresponds with the overlapping Tyrrhenian and Adriatic Mohos. Published tomographic models suggest the presence of a large hot asthenospheric mantle wedge which intrudes beneath the western side of the Apennines and disappears at the southern tip of the southern Apennines. This wedge modulates the thermal structure and rheology of the overlying crust as well as the melting of carbonate-rich sediments of the subducting Adriatic lithosphere. As a result, CO2-rich fluids of mantle-origin have been recognized in association with the occurrence of destructive seismic sequences in the Apennines. The stretched western domain of the Apennines is characterized by a broad pattern of emissions from CO2-rich fluids that vanishes beneath the axial belt of the chain, where fluids are instead trapped within crustal overpressurized reservoirs, favoring their involvement in the evolution of destructive seismic sequences in that region. In the Apennines, areas with high mantle He are associated with different degrees of metasomatism of the mantle wedge from north to south. Beneath the chain, the thickness and permeability of the crust control the formation of overpressurized fluid zones at depth and the seismicity is favored by extensional faults that act as high permeability pathways. This multidisciplinary study aims to contribute to our understanding of the fluid-related mechanisms of earthquake preparation, nucleation and evolution encouraging a multiparametric monitoring system of different geophysical and geochemical observables that could lead the creation of a data-constrained and reliable conceptual model of the role of fluids in the preparatory phase of earthquakes in the Apennines.
    Description: The INGV Earthquake Department Strategic Project FURTHER “The role of FlUids in the pReparaTory pHase of EaRthquakes in Southern Apennines”
    Description: Published
    Description: 104236
    Description: 1T. Struttura della Terra
    Description: 2T. Deformazione crostale attiva
    Description: 3T. Fisica dei terremoti e Sorgente Sismica
    Description: 4T. Sismicità dell'Italia
    Description: 9T. Geochimica dei fluidi applicata allo studio e al monitoraggio di aree sismiche
    Description: JCR Journal
    Keywords: CO2 Earth degassing ; Earthquakes ; Mantle wedge ; Subduction ; Apennines ; 04.06. Seismology ; Geochemistry ; 04.03. Geodesy
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: article
    Location Call Number Expected Availability
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