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  • 04. Solid Earth::04.03. Geodesy::04.03.99. General or miscellaneous  (4)
  • 03. Hydrosphere::03.02. Hydrology::03.02.99. General or miscellaneous  (3)
  • 1
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: Geomorpholgical variations have been naturally occurring in the Lagoon of Venice since its formation. In recent times, however, complex morphodynamic changes, caused by natural processes and by the direct or indirect impact of man activities have been recognised. Moreover, there remains a lack of knowledge concerning sediment erosion, re-suspension, transport and sedimentation, sea-lagoon balance and the role played by the hydrodynamics. A detailed study of the Scanello salt marsh area, in the Northern part of the Venice Lagoon, was carried out, in order to better understand the erosion-transport-sedimentation processes and the hydrodynamics interaction. Understanding the role that the hydrodynamics plays in the erosion, transportation and deposition of sediments in this test area, is essential to the understanding the morphological variations, that are presently occurring in the Venice Lagoon and morphological and environmental restorations required. A 2D hydrodynamic finite element model was used to provide the circulation field of the entire Venice basin. Results obtained by different simulations allowed the investigation of the main hydrodynamic features of the Scanello area.
    Description: Published
    Description: Venice, Italy
    Description: 6A. Monitoraggio ambientale, sicurezza e territorio
    Description: open
    Keywords: Scanello salt marsh area ; Lagoon of Venice ; hydrodynamics ; 2D hydrodynamic finite element model ; Morphology ; Erosion ; Transport, ; Sedimentation. ; 03. Hydrosphere::03.02. Hydrology::03.02.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: Conference paper
    Location Call Number Expected Availability
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  • 2
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: Le livellazioni geometriche sono state nel secolo scorso l’unico metodo di rilievo altimetrico che abbia consentito di misurare con precisione l'entità della subsidenza “moderna” dell’area costiera nord adriatica. Solo alla fine degli anni 1990 è stata istallata una rete per misure GPS in differenziale (DGPS) e in continuo (CGPS). Nell’ultimo decennio inoltre, l'utilizzo del radar ad apertura sintetica (SAR) su vettori satellitari ha consentito lo sviluppo e l’affinamento dell’analisi interferometrica differenziale (InSAR) e dell’analisi interferometrica su riflettori persistenti (IPTA) che si sono dimostrati di estrema efficacia per lo studio dei movimenti verticali del suolo. Nel caso della pianura costiera Veneta, sono stati utilizzati i satelliti ERS-1/2 ed ENVISAT dell’Agenzia Spaziale Europea, rispettivamente per il periodo 1992-2005 e 2003-2009, ed il satellite TerraSAR-X dell’Agenzia Spaziale Tedesca, per il biennio 2008-2009. Oggi si dispone di una densità di dati SAR che, data la risoluzione spaziale dei satelliti tra 20 e 3 m, è maggiore di circa 2 ordini di grandezza nelle l’analisi a scala regionale e più di 3 ordini per analisi locali rispetto alle misure tradizionali su capisaldi. Ciò ha permesso la mappatura dei movimenti del suolo a scala “regionale” (100×100 km2), locale (10×10 km2) e puntale al livello di singole strutture. Le serie di dati SAR sono stati calibrati e validati con le misure altimetriche di livellazione, DGPS e CGPS nella rete di monitoraggio ISES-IRMA. Grazie all’elevata densità di informazioni, all’ottima risoluzione spaziale e accuratezza verticale millimetrica del monitoraggio SAR è emersa una dinamica verticali del territorio costiero Veneto diversa da quanto ottenibile utilizzando le sole tecniche di livellazione tradizionale. L’immagine attuale indica che il processo subsidenziale si esplica con una forte variabilità spaziale, sia a scala regionale che locale. L’analisi integrata dei dati altimetrici e delle numerose nuove informazioni sul sottosuolo, recentemente acquisite nell’ambito di una serie di ricerche condotte dagli Autori, ha permesso la caratterizzazione delle componenti dei movimenti verticali del suolo della pianura costiera Veneta in funzione della profondità alla quale agiscono e la loro distribuzione areale.
    Description: Published
    Description: PALAZZO LOREDAN, 5-6 NOVEMBRE 2009, VENEZIA, Italy
    Description: 6A. Monitoraggio ambientale, sicurezza e territorio
    Description: open
    Keywords: Land subsidence ; Deep and shallow components ; Natural and anthropogenic factors ; Intraplate processes ; Spatial variability ; North Adriatic coastland ; Ground surface dynamics ; 04. Solid Earth::04.03. Geodesy::04.03.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: Conference paper
    Location Call Number Expected Availability
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  • 3
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: The investigated area is the catchment located south of the Venice Lagoon, where multidisciplinary studies (ISES Project, Co.Ri.La. 3.10 Project)1 provided evidence of a phreatic aquifer contamination due to saltwater intrusion from the sea and the lagoon. The ground elevation of the territory, generally below the mean sea level up to -4 m, enhances the process especially in those sectors where land subsidence, mainly due to peat soil oxidation in close connection with the agricultural practices, is responsible for a subsidence rate varying between 1.5 and 2 cm/yr (Gambolati et al., 2005).
    Description: Published
    Description: Barcelona (Spain)
    Description: 6A. Monitoraggio ambientale, sicurezza e territorio
    Description: open
    Keywords: Saltwater intrusion ; Coastal hydrogeology ; Venice Lagoon catchment ; ISES Network ; 03. Hydrosphere::03.02. Hydrology::03.02.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: Conference paper
    Location Call Number Expected Availability
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  • 4
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: SOMMARIO Il processo della subsidenza, per le estrazioni intensive di acque sotterranee che negli anni cinquanta e sessanta ha interessato il comprensorio lagunare veneziano, producendo un abbassamento irreversibile di 10-14 cm, oggi non e' piu' un problema per la città di Venezia, benché gli effetti del processo irreversibile siano permanenti. Lo studio dell'evoluzione altimetrica del comprensorio veneziano negli ultimi vent'anni ha infatti permesso di confermare la stabilità del territorio, accertata definitivamente nel 1975 nella zona industriale e nel centro storico dopo la diversificazione degli approvvigionamenti idrici, di meglio definire l'andamento della subsidenza naturale, ove l'incidenza antropica è assente, e di individuare le aree oggi più fragili del territorio. In particolare si sono evidenziate due zone a differente comportamento di subsidenza. La prima stabile (subsidenza inferiore a 0.5 mm/anno) include le aree di terraferma e quelle di gronda lagunare ad essa più prossime nonché la stessa città di Venezia; la seconda comprende le zone alle estremità lagunari Sud e Nord e i litorali, cioè quelle di più recente formazione, dove il tasso medio di subsidenza risulta compreso tra 1 e 2 mm/anno. Attualmente gli studi si sono orientati verso queste zone ed in particolare nell’area meridionale, già in precarie condizioni altimetriche e morfologiche, con il territorio spesso a quote inferiori al livello medio del mare. ABSTRACT Land subsidence due to groundwater withdrawal which in the fifties and sixties induced in the Venetian territory an irrecoverable sinking of 10-14 cm, is no longer a problem today for Venice even if the negative effects will never be cancelled. Studies carried out in the last decades have allowed to confirm the ground stability which had been definitely escertained in 1975 for both the city of Venice and the industrial area; to better quantify the natural subsidence in the absence of the induced component, and to point out the frailest areas. Different behaviours in altimetrical evolution have clearly come out. A ground stability belongs to the zones in mainland, Venice and its surroundings, while a certain subsidence still occurs at the northern and southern extremities of the lagoon's edge and along the littoral where the natural compaction of recent deposits is more active than elsewhere and the rate of natural subsidence is greater, ranging between 1 and 2 mm/y. Presently the studies are mainly addressed in these areas and in particular in the southern zone where the saltwater intrusion often due to groundwater exploitation worsen the ground elevation.
    Description: Published
    Description: Piacenza, Italy
    Description: 6A. Monitoraggio ambientale, sicurezza e territorio
    Description: open
    Keywords: Subsidenza ; Erosione Costiera ; Livellazioni ; Batimetrie ; Venezia ; 04. Solid Earth::04.03. Geodesy::04.03.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: Conference paper
    Location Call Number Expected Availability
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  • 5
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: AGIP, 1994. Acque dolci sotterranee, Inventario dei dati raccolti dall’Agip durante la ricerca di idrocarburi in Italia dal 1971 al 1990. Roma, Italy, Agip S.p.A., 515 pp. Beaty, R.D., Kerber J.D., 1993. Concepts, Instrumentation and Techniques in Atomic Absorption Spectrophotometry, Perkin-Elmer Corporation, Norwalk Benvenuti, G., Norinelli, A., Zambrano, R., 1973. Contributo alla conoscenza del sottosuolo dell’area circumlagunare veneta mediante sondaggi elettrici verticali. Bollettino di Geofisica Teorica e Applicata XV (57), 23-38. Benvenuti, G., Norinelli A., 1974. Studio geofisico di interfaccia acqua dolce- acqua marina nell’area circumlagunare veneta e nella zona delle sorgenti del Chidro (Taranto), Memorie degli Istituti di Geologia e Mineralogia dell’Università di Padova, 1974, vol. XXXI, 1-16 Bixio, A.C., Putti, M., Tosi, L., Carbognin, L., Gambolati, G., 1998. Finite Element Modeling of Salt water Intrusion in the Venice Aquifer System. In: Computational Methods in Surface and Ground Water Transport, 2, 193-200, Burganos V.N. et al. (Eds.), Suthampton, UK. Bondesan, A., Meneghel, M., 2004. Geomorfologia della Provincia di Venezia: Note Illustrative della Carta Geomorfologica della Provincia di Venezia, Esedra Editrice Brambati, A., Carbognin, L., Quaia, T., Teatini, P., Tosi, L., 2003. The Lagoon of Venice: geological setting, evolution and land subsidence. Episodes, 26(3), 264-268. Carbognin, L., Tosi, L., 2003. Il Progetto ISES per l’analisi dei processi di intrusione salina e subsidenza nei territori meridionali delle Province di Padova e Venezia. Grafiche Erredici Padova (Italy), 95 pp. Carbognin, L., P. Teatini & L. Tosi, 2004, Eustasy and land subsidence in the Venice Lagoon at the beginning of the new millennium. Journal of Marine Systems, 51, 345-353. Carbognin L., Teatini P. & L. Tosi, 2005. Land Subsidence in the venetian area: known and recent aspects. 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Joint Saltwater Intrusion Conference, , Cagliari-Chia Laguna, Italy, 3ESSE Commerciale, (CA), 195-204 Galgaro, A., Finzi, E., Tosi, L., 2000, An experiment on a sand-dune environment in Southern Venetian coast based on GPR, VES and documentary evidence. Annals of Geophysics, 43(2), 289-295. Gattacceca, J. C., Vallet-Coulomb, C., Mayer, A., Claude, C., Radakovitch, O., Conchetto, E., Hamelin, B., 2009. Isotopic and geochemical characterization of salinization in the shallow aquifers of a reclaimed subsiding zone: The southern Venice Lagoon coastland. Journal of Hydrology 378 (1-2), 46-61. Gonfiantini R., Stichler W., Rozanski K., 1995. Standards and intercomparison materials distributed by the International Atomic Energy Agency for stable isotope measurements. Reference and Intercomparison Material of Stable Isotopes of Light Elements. IAEA-TECDOC-825, Vienna, 13-29 Norinelli A., 1986. Elementi di geofisica applicata, Patron Editore, Bologna Oude Essink G.H.P., 2001. Improving fresh groundwater supply problems and solutions, Ocean & Coastal Management, 44, 2001, 429-449 Rapaglia J., Di Sipio E., Bokuniewicz H., Zuppi G.M., Zaggia L., Galgaro A., Beck A., 2010. Groundwater connections under a barrier beach: a case study in the Venice Lagoon, Continental Shelf Research, 30 (2), 119-126 Reynolds J.M., 2001. An introduction to applied and environmental geophysics, John Wiley & Sons Editors Rizzetto, F., Tosi, L., Carbognin, L., Bonardi, M., Teatini, P., 2003. Geomorphological setting and related hydrogeological implications of the coastal plain south of the Venice Lagoon (Italy). In: Servat, E., et al. (eds.), Hydrology of the Mediterranean and Semiarid Regions, IAHS Publ. n. 278, Wallingford, UK. pp. 463-470. Teatini, P., Tosi, L., Strozzi, T., Carbognin, L., Wegmüller, U., Rizzetto, F., 2005. Mapping regional land displacements in the Venice coastland by an integrated monitoring system. Remote Sensing of Environment 98, 403-413. 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Secondo Convegno 'La riqualificazione delle città e dei territori', Geologia e Progettazione nel centro storico di Venezia' in Quaderni IUAV n. 54 pp. 9-41. Ed. Il Poligrafo, Padova Zuppi G.M., Sacchi E. 2004. Dynamic processes in the Venice Region outlined by environmental isotopes. Isotopes in environmental and health studies, 40, 35-44
    Description: Published
    Description: 531-550
    Description: 6A. Monitoraggio ambientale, sicurezza e territorio
    Description: open
    Keywords: Contaminazione salina ; Venezia ; Idrogeologia costiera ; Rete di monitoraggio ; 03. Hydrosphere::03.02. Hydrology::03.02.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: book chapter
    Location Call Number Expected Availability
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  • 6
    Publication Date: 2017-04-03
    Description: Con il termine “subsidenza” si intende ogni movimento di abbassamento della superficie terrestre indipendentemente dalla causa che lo ha prodotto, dal suo sviluppo areale, velocità di esplicazione, evoluzione temporale e alterazioni ambientali che ne conseguono. La subsidenza è l’ultimo stadio, e il risultato in superficie, di una serie di processi che si esplicano nel sottosuolo e che, in qualche modo, sono correlati alla struttura geologica/geomeccanica del territorio; particolari caratteristiche dei terreni possono infatti favorire, accelerare o impedire tali processi. In generale, la subsidenza si esplica in modo differenziale nel tempo e nello spazio con tassi di abbassamento annui variabili dal millimetro al centimetro e un’estensione dell'area coinvolta da locale a regionale. La subsidenza avviene per cause sia naturali sia antropo-indotte che talora si sommano nella risultante. L’intervento dell’uomo agisce spesso da “catalizzatore”, influenzando in modo considerevole il fenomeno, o da “promotore” determinandone l'innesco. In genere l'abbassamento del suolo legato a cause naturali si sviluppa a scala regionale, ha un’evoluzione lenta, avvertibile in tempi storici o addirittura geologici, per cui non producendo effetti immediati sul territorio passa spesso inosservata. La subsidenza generata da attività antropiche invece si esplica di regola in tempi relativamente brevi (al massimo qualche decina di anni), ha un’espansione territoriale più limitata ma con effetti che possono compromettere fortemente l’ambiente, le opere e le attività umane, nel caso in cui non si intervenga con azioni di controllo e gestione. Le principali cause di subsidenza naturale sono attribuibili a processi tettonici profondi (movimenti orogenetici, attività vulcanica e attività sismica), all’abbassamento del substrato pliocenico per il carico geostatico (peso dei sedimenti sovrastanti), a trasformazioni chimico-fisiche (diagenesi) dei sedimenti per effetto del carico litostatico, alla compattazione naturale dei sedimenti non consolidati depositatisi sullo strato pliocenico), a movimenti isostatici. Altre cause minori e/o concomitanti possono essere riconosciute nelle modifiche dello stato fisico, ad esempio a seguito del prosciugamento naturale di bacini lacustri o lagunari con processi di compattazione e ossidazione di materiali organici. La subsidenza antropica più diffusa sia per estensione che per magnitudo del fenomeno è quella indotta dalla compattazione del suolo generata dallo sfruttamento eccessivo di fluidi sotterranei. L’acqua è senza paragoni il fluido più estratto, ma la produzione di idrocarburi, petrolio e gas, anche in associazione tra loro o con acqua, è altresì causa di subsidenze elevate. Benché vi siano differenze “geologico-territoriali” nelle aree dove i fluidi sono estratti, i principi che regolano il rapporto causa-effetto sono sostanzialmente gli stessi. A seguito del prelievo la pressione originaria del fluido sotterraneo diminuisce causando un incremento della tensione effettiva tra i grani della formazione; questo incremento provoca una deformazione della matrice solida del terreno, a seguito del “riassestamento” dei grani, e quindi una compattazione (riduzione dello spessore) che si ripercuote in un abbassamento della superficie del suolo. Anche le bonifiche, soprattutto quelle idrauliche, rappresentano una delle trasformazioni antropiche all’ambiente che comporta seri problemi di subsidenza. In genere il tasso di abbassamento dei suoli bonificati, ossia la velocità di esplicazione, è direttamente proporzionale all’abbassamento della falda freatica e si realizza per due processi principali: uno geomeccanico, che comporta la riduzione di volume per compattazione, e uno biochimico che avviene per ossidazione dei terreni ad alto contenuto organico (torbe). In questo caso il drenaggio intenso dei terreni bonificati fa sì che i suoli torbosi, venuti a contatto con l’atmosfera, si ossidino e perdano massa rilasciando nell’atmosfera CO2. Anche l’estrazione di materiali solidi dal sottosuolo può provocare subsidenza. Questo processo differisce sensibilmente da quello per estrazione di fluidi. Esso si esplica sia con graduale abbassamento dei terreni a copertura dell’intera miniera (depressioni della superficie del suolo) sia con improvvisi collassi dei singoli cunicoli della miniera (buchi in superficie). La coltivazione di miniere, ad esempio giacimenti di carbone o di sali, ha talora indotto effetti disastrosi sul territorio, anche su vaste superfici, ma con tempi di realizzo anche superiori al secolo e successivi alla chiusura della stessa miniera. Il tempo richiesto per il verificarsi di fessurazioni o cavità in superficie appare ancora aleatorio, per cui, contrariamente a quanto si fa per i fluidi, è assai difficile sviluppare modelli matematici di previsione, sia temporale che di magnitudo, del fenomeno. A completamento di questa sintesi informativa, va menzionato anche l’abbassamento del suolo per applicazione di carichi in superficie (edifici, rilevati ecc). Il processo di compattazione che avviene per un sovraccarico in superficie, su terreni non consolidati, è lo stesso di quello che si esplica per estrazione di fluidi, ovvero un aumento della tensione intergranulare efficace che provoca una diminuzione dello spessore dei sedimenti. Va comunque specificato che in generale questi fenomeni sono limitati alle aree di intervento, e pertanto è più corretto parlare di “consolidazione” piuttosto che di “subsidenza”. Il tasso di subsidenza si quantifica confrontando le quote altimetriche del suolo rilevate in momenti temporali successivi; le misure possono essere acquisite utilizzando diverse tecniche, sia “da terra” che “remote”, ma che in comune hanno necessariamente lo stesso riferimento ad un punto "stabile" o del quale è noto il movimento. E’ infatti difficile assicurare la completa stabilità di un punto e ritenerlo quindi verticalmente fisso; tuttavia presentando alcune zone movimenti decisamente limitati, e quindi trascurabili rispetto a quelli indotti dal processo di subsidenza che interessa studiare, queste si possono assumere stabili e quindi di riferimento senza influenzare il risultato.
    Description: Published
    Description: 519-529
    Description: 6A. Monitoraggio ambientale, sicurezza e territorio
    Description: open
    Keywords: Subsidenza ; Venezia ; Livellazioni ; DGPS ; Interferometria SAR ; Rete di monitoraggio altimetrico ; Mappa della rilevanza del fenomeno di subsidenza ; 04. Solid Earth::04.03. Geodesy::04.03.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: book chapter
    Location Call Number Expected Availability
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  • 7
    facet.materialart.
    Unknown
    Regione Emilia-Romagna, Servizio Geologico sismico e dei suoli
    Publication Date: 2017-04-04
    Description: La subsidenza e l’eustatismo sono le due principali cause della riduzione altimetrica del suolo lagunare veneziano riferita al livello medio del mare. L’abbassamento del suolo è la somma della subsidenza geologica di lungo periodo e della subsidenza dovuta all’estrazione intensiva di acque artesiane che, iniziata nel 1930, ha avuto i sui massimi negli anni ’50 e ’60. L’attività antropica ha avuto un certo peso già a partire dal 1400 con i primi interventi di "diversione a mare" dei fiumi immissari che con il loro apporto solido minacciavano di interrare la laguna. Il tasso di sedimentazione era infatti di gran lunga superiore a quello di compattazione naturale e nemmeno il contributo di innalzamento eustatico del livello marino riusciva a compensare la tendenza evolutiva in atto. Queste opere, che si protrassero sino a tutto il settecento, pur conservando come da programma gli specchi d'acqua lagunari, produssero grandi sconvolgimenti ambientali sia all'interno del bacino che lungo i litorali. La subsidenza naturale, prevalente sulla sedimentazione, indusse lo sprofondamento del cratere lagunare e del suo territorio confinante, evento che si attenuò solo nell'ultimo secolo. Inoltre dagli inizi del 1800 le trasformazioni effettuate alle bocche, dentro il bacino e lungo i litorali, si susseguirono in modo più frequente mescolando tra loro processi erosivi e di subsidenza. Dagli studi effettuati presso il CNR-ISDGM, è emerso che la subsidenza del bacino lagunare e dei territori circostanti si è esplicata, e avviene, in modo differenziale nel tempo e nello spazio, in relazione ai diversi eventi deposizionali e ai complessi fenomeni di collasso dei sedimenti fini occorsi con la sostituzione delle originarie acque interstiziali dulcicole con quelle saline. Sulla base di numerose analisi radiometriche diversamente ubicate, risulta che il tasso medio della subsidenza geologica del bacino lagunare dalla sua origine (circa 7000 anni fa) è di 1,3 mm/anno.
    Description: Published
    Description: Ferrara, Italy
    Description: 6A. Monitoraggio ambientale, sicurezza e territorio
    Description: open
    Keywords: Subsidenza ; Eustatismo ; Laguna di Venezia. ; 04. Solid Earth::04.03. Geodesy::04.03.99. General or miscellaneous
    Repository Name: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
    Type: Conference paper
    Location Call Number Expected Availability
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