Publikationsdatum:
2021-03-12
Beschreibung:
A quasi quaranta anni dal sisma che sconvolse la Campania e la
Basilicata il 23 novembre 1980, è possibile fare una sintesi delle
modalità di ricostruzione dei paesi distrutti o gravemente danneggiati.
In questo studio si evidenzia come gli effetti ambientali abbiano
condizionato le scelte ricostruttive, sia in situ, sia lontano dal
nucleo originario e come la popolazione ha percepito lo sviluppo
urbanistico ai fini della mitigazione del rischio sismico. Il terremoto
dell'Irpinia e della Basilicata può essere considerato attualmente il
più forte sisma registrato in Italia negli ultimi 100 anni, fu
caratterizzato da una intensità epicentrale I0=X MCS, I0=X ESI e
magnitudo ML=6.9. Il sisma causò circa 3000 vittime e danni in 800 paesi
ubicati soprattutto a ridosso dell'Appennino meridionale. Castelnuovo di
Conza, Conza della Campania, Lioni, Santomenna, Sant'Angelo dei
Lombardi, Caposele, Calabritto, San Mango sul Calore, San Michele di
Serino, Pescopagano, Guardia dei Lombardi, Laviano, Sant'Andrea di
Conza, Senerchia e Teora, furono quasi completamente distrutti. Numerosi
e devastanti furono gli effetti sull'ambiente naturale quali fenomeni di
fagliazione superficiale ma anche e soprattutto fenomeni franosi,
fratture nel suolo, variazioni idrologiche e fenomeni di liquefazione.
Il grave livello di danneggiamento e gli estesi fenomeni di dissesto
idrogeologico, hanno in molti casi condizionato la ricostruzione,
talvolta sconvolgendo l'assetto degli originari insediamenti abitativi.
In quest'ottica sono stati eseguiti studi di dettaglio per alcuni dei
paesi più gravemente colpiti dal terremoto: Conza della Campania, San
Mango sul Calore, Calitri, San Michele di Serino e Romagnano al Monte.
Di questi, Conza della Campania e Romagnano al Monte, sono stati
delocalizzati e ricostruiti completamente ex-novo, non senza conseguenze
socio-economiche per la popolazione, mentre San Mango sul Calore,
Calitri e San Michele di Serino, hanno cercato di recuperare il
patrimonio edilizio esistente e di ricostruire con prevalenza di
strutture in cemento armato rispettando l'originale assetto urbano.
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Beschreibung:
NAPLES
Beschreibung:
6T. Studi di pericolosità sismica e da maremoto
Schlagwort(e):
terremoto irpino
;
23 novembre 1980
;
paesi distrutti
;
modalità di ricostruzione
Repository-Name:
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Materialart:
Conference paper
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