Publication Date:
2017-04-04
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Gli studi archeologici e vulcanologici condotti nell’area napoletana, hanno evidenziato che le eruzioni
del Somma-Vesuvio e della caldera dei Campi Flegrei hanno fortemente condizionato lo sviluppo e il declino
degli insediamenti umani in quest’area sin dalla Preistoria [Laforgia et al., 2009; Di Lorenzo et al., 2013; Di
Vito et al., 2013].
La lunga storia dell’interazione tra uomo e vulcano è dettagliatamente registrata nella stratigrafia della
Piana Campana, dove gli studi condotti in concomitanza con l’esecuzione di indagini sistematiche o
preventive ad opere pubbliche, hanno contribuito a definire il quadro degli insediamenti e delle attività
umane tra il Tardo Neolitico e l’epoca storica attorno ai vulcani napoletani [Marzocchella, 2000; Albore
Livadie et al., 2005; Laforgia et al., 2009]. Durante questo periodo di tempo la Piana Campana (Fig. 1) è
stata intensamente frequentata, attraversata da vie di comunicazione di lunga persistenza temporale e
soggetta a consistente sfruttamento agricolo. Le eruzioni vulcaniche del Vesuvio e dei Campi Flegrei hanno
spesso determinato lunghi intervalli nella frequentazione di queste aree, ma hanno altresì contribuito alla
straordinaria fertilità dei suoli, favorendone lo sfruttamento agricolo.Di seguito si riporta un esempio, di recente pubblicazione [Di Vito et al., 2013], di come l’approccio
integrato geologico-archeologico abbia permesso di ricostruire l’evoluzione del territorio intorno al Vesuvio
in un periodo di tempo tanto interessante quanto poco conosciuto, compreso tra l’eruzione pliniana delle
Pomici di Avellino e quella sub-pliniana del 472 d.C. L’area è stata infatti interessata dalla deposizione dei
prodotti di numerose eruzioni vulcaniche caratterizzate da diversa energia, effetti e durata; inoltre,l’accumulo lungo i versanti dei rilievi attorno alle piane vesuviane di grandi quantità di materiale piroclastico
sciolto, depositato rapidamente nel corso delle eruzioni, ha favorito nel tempo la generazione di lahar, e di
ripetuti episodi di alluvionamento che hanno frequentemente causato l’impaludamento e il seppellimento
delle piane sotto spesse coltri detritiche [Di Vito et al., 1998; Zanchetta et al., 2004]. Nonostante ciò, l’area a
nord-est del vulcano corrispondente al territorio di Nola, contraddistinta da un’eccellente posizione
geografica e attraversata da importanti vie naturali di collegamento tra le aree interne irpine e beneventane e
la costa tirrenica, ha partecipato a tutti gli stadi del popolamento umano, con l’avvicendarsi di genti alla
ricerca continua di terreni fertili e risorse naturali dalle quali trarre il proprio sostentamento. In questo
territorio l’uomo ha sempre trovato vantaggioso stabilire i suoi insediamenti, probabilmente grazie alla
grande fertilità del suolo e alle favorevoli condizioni climatiche, ma anche in virtù dei lunghi intervalli di
quiescenza tra le varie eruzioni, che generalmente hanno superato il tempo di una vita umana.
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9-13
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3.5. Geologia e storia dei vulcani ed evoluzione dei magmi
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3.10. Storia ed archeologia applicate alle Scienze della Terra
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N/A or not JCR
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open
Keywords:
eruzioni vulcaniche
;
Campania
;
interazione tra uomo e vulcano
;
04. Solid Earth::04.04. Geology::04.04.99. General or miscellaneous
;
04. Solid Earth::04.04. Geology::04.04.03. Geomorphology
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Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
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article
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